(o onichia) Malattia o alterazione delle unghie (quando il processo morboso è di natura infiammatoria è usato di preferenza il termine onissi). Le o. possono essere provocate da cause esterne, fisiche e chimiche, da infezioni d’origine esterna (miceti, germi vari) o interna, sia acute (morbillo, roseola, scarlattina) sia subacute o croniche (sifilide, tubercolosi); da intossicazioni (piombo, arsenico), da malattie cutanee (eczema, psoriasi, lichen) o da turbe trofiche e nervose (morbo di Raynaud, siringomielia).
La onicomicosi è una o. determinata da funghi patogeni. I funghi più frequentemente responsabili della infiltrazione ungueale (modificazioni del colorito, ispessimento, irregolarità del bordo libero ecc.) sono Trichophyton (o. tricofitica), Achorion (o. favosa) e Microsporum (o. microsporica). L’affezione ha decorso cronico e può interessare una sola o parecchie unghie, specie quelle delle mani.
La onicorressi è un’alterazione (detta anche onicoschizia) della lamina ungueale, per cui questa appare assottigliata, longitudinalmente striata, fragile e quindi facilmente soggetta a sfogliarsi o a scheggiarsi.
La onicogriposi è un’alterazione della lamina ungueale che s’ispessisce e si allunga notevolmente, fino a divenire, nelle forme più gravi, una massa contorta, adunca, attorcigliata. Le unghie degli alluci sono le più frequentemente colpite.
L’onicolisi è un’alterazione distrofica delle unghie che si presentano particolarmente fragili e striate irregolarmente. Si può riscontrare nel corso di stati tossici o infettivi cronici, di malnutrizione ecc.