singolare, numero In grammatica, classe della categoria del numero (➔), presente in molte lingue nella flessione nominale, pronominale e verbale, per indicare che si tratta di una sola persona o cosa; è opposto quindi al plurale e inoltre, nelle lingue in cui esistono, al duale, al triale ecc. In molte lingue la classe del s. non è caratterizzata da morfemi particolari, ma solo dall’assenza dei morfemi di plurale (o duale, triale ecc.); in altre lingue, come per es. le lingue indoeuropee, il s. presenta morfemi distintivi propri.
Si dice singolativo un nome che indica persone, animali o cose individualmente, come unità (per es., senatore, insetto), così chiamato in contrapposto al collettivo (per es., senato, sciame); oppure una formazione indicante un essere singolo individuato in una massa: così in paleoslavo da nomi che designano una classe di uomini si può, per mezzo del suffisso -inŭ, formare quello degli individui che la compongono, come da pogani «i pagani» poganinŭ «un pagano».