Località del Lazio, in prov. di Latina (a 13 km), nel comune di Cisterna di Latina, a circa 8 km dalla via Appia. Prende il nome da un centro agricolo che sorse nel Basso Impero lungo il margine delle Paludi Pontine ai piedi dell’antica Norba; sotto l’amministrazione della Chiesa, si sviluppò fino a ottenere il riconoscimento, già nell’11° sec., del proprio comune.
Si presenta come una pittoresca, suggestiva rovina, con mura discretamente conservate, avanzi di un castello, di palazzi, di chiese (con resti di affreschi), di campanili medievali, che si riflettono in parte su un laghetto, formato da sorgenti carsiche, che dà origine al fiume Ninfa. La sistemazione a parco si deve soprattutto a Gelasio Caetani. Nei pressi, oasi naturalistica.
Conservò la sua autonomia durante la lotta per l’investitura, finché da papa Pasquale II fu ridotta all’obbedienza. I Frangipane e i Conti romani vi esercitarono diritti feudali nel 12° e 13° sec.; nel 1298 fu acquistata dai Caetani che ne hanno mantenuto il possesso, anche dopo l’abbandono della città (17° sec.) da parte dei suoi abitanti, a causa della malaria. Nel 1159 vi fu consacrato papa Alessandro III.