Frangipane (Frangipani) Nobile famiglia romana (nei documenti medievali Fraiapane, Fraiampane, lat. Fraiapanis, Frangipanius) che faceva risalire la sua origine all'antica gens Anicia e collegava il suo nome a una leggendaria distribuzione di pane fatta da un suo antenato ai poveri durante una carestia. A partire dagli inizî del sec. 11º, in cui la famiglia appare per la prima volta (1014), divenne a poco a poco sempre più influente, specie nella politica ecclesiastica, e andò allargando i suoi possedimenti fuori Roma (furono suoi feudi Cisterna, Terracina e Astura); in Roma occuparono il Palatino con la Turris chartularia presso l'arco di Tito e il Settizodio, onde anche il cognome "de' Settesoli". Di essa ricordiamo: Cencio, sostenitore del monaco Ildebrando (futuro papa Gregorio VII), che lo nominò console di Roma; suo figlio Giovanni, sostenitore (1093) di Urbano II; Ottone (m. 1120), santo; con Giovanni comincia la politica filoimperiale dei F. che giunge con Cencio il Vecchio (v.), partigiano di Enrico V, a un clamoroso attentato contro Gelasio II, appena eletto papa (1118). Poi ancora assistiamo a un riavvicinamento tra i F. (in contrasto con gli Annibaldi) e il papato: Oddone, prefetto di Roma, unitosi in matrimonio (1170) con Anna Comnena, parteggiò per Adriano IV (1155) e appoggiò Alessandro III contro Federico I e l'antipapa Vittore IV; ma nel sec. 13º i F. sono nuovamente schierati a favore dell'imperatore Federico II contro Gregorio IX. Durante il periodo avignonese furono contro i Colonna, a fianco degli Orsini, ma ormai in secondo piano. La famiglia durò fino al sec. 17º, con titolo marchionale. I loro possessi nella Campagna e nella Marittima furono a mano a mano ridotti dal prevalere dei Caetani. Molti sono i rami collaterali della famiglia F.; se ne ricorda il ramo napoletano che diviene noto attraverso Giovanni (v.); ad esso appartengono anche: Fabio, principe della Chiesa e diplomatico (m. 1587), luogotenente delle Marche, poi di Perugia (1559), vescovo diCaiazzo, poi di Barletta e di Nazareth (1572) e più volte nunzio a Parigi (1568-72, 1577-78, 1586-87).Ottavio Mirto, prelato e diplomatico (1543 circa - 1612), nipote del precedente, vescovo di Caiazzo (1572) e di Tricarico (1592), arcivescovo di Taranto (1605), nunzio a Colonia (1587), dove pubblicò unDirectorium ecclesiasticae disciplinae, quindi a Bruxelles (1596-1606). Ottavio Fraja Fr., benedettino, patrologo (Pozzuoli 1763 - Monte Cassino 1843); archivista e bibliotecario a Monte Cassino, collaborò con A. Mai nell'edizione dei testi di Padri latini. n I cosiddetti F. croati, che vollero riconosciuta da Martino V la loro presunta parentela con la famiglia romana attraverso presunte relazioni di parentela, erano originariamente conti di Veglia, e dopo il 1271 ressero tutta la Croazia occidentale; si distinsero nel sec. 13º nelle guerre contro i Mongoli e dal sec. 15º in quelle contro i Turchi. I personaggi di maggior rilievo della famiglia furono: Francesco Cristoforo, bano di Croazia; Francesco, prelato e diplomatico francescano (m. 1543), vescovo di Eger e arcivescovo di Kalocsa, inviato da Clemente VII al re Giovanni Zápolya, del quale fu ambasciatore presso Ferdinando I, in Polonia e in Spagna; Francesco Cristoforo, che fu giustiziato (1671) a Neustadt (Vienna) per essere stato uno dei capi di una congiura mirante a sottrarre, con l'aiuto della Turchia e della Polonia, l'Ungheria e la Croazia al dominio asburgico.