Pseudonimo del poeta bulgaro Nikola Jonkov (Bansko, Macedonia, 1909 - Sofia 1942). Cresciuto nel mito di P. Javorov, lavorò come tecnico e fuochista nelle ferrovie. Membro del partito comunista dal 1935, trasferitosi a Sofia s'impegnò in un'intensa azione politica e sindacale che lo portò all'arresto (1941) e alla morte per fucilazione. Pubblicò una sola raccolta di versi, Motorni pesni ("Canti del motore", 1940), in cui cercò di riscattare la parola poetica dagli stereotipi linguistici. Tra le raccolte postume, Sacinenija ("Opere", 1979).