morula
È uno dei primissimi stadi di sviluppo dell’embrione, dopo le prime 3 o 4 divisioni mitotiche. A questo stadio, l’embrione è costituito da 12÷16 cellule e assume un aspetto particolare, simile a una mora: da qui il nome di morula con cui venne descritto dai primi osservatori. All’interno della morula si possono distinguere due gruppi di cellule: i blastomeri situati più perifericamente, che successivamente daranno luogo al trofoblasto, e quelli situati più centralmente che, invece, daranno luogo all’embrioblasto, o embrione vero e proprio. Quindi, anche se allo stato di morula i blastomeri sembrano uguali, in realtà, sono già destinati a compiti differenti. Lo stadio di morula di norma viene raggiunto al compimento del terzo giorno dalla fecondazione. In tale arco di tempo l’embrione si sposta dall’ampolla tubarica per raggiungere la cavità uterina. Le conoscenze attualmente ottenute, grazie agli studi compiuti sulla fecondazione in vitro, fanno ritenere che la morula raggiunga la cavità uterina allo stadio di 12÷16 blastomeri. Giunta nell’utero, la morula subisce alcune modificazioni strutturali, in quanto in essa, attraverso la zona pellucida, penetra del liquido che si dispone negli interstizi tra i blastomeri situati nella porzione centrale. All’aumentare della filtrazione di questo liquido, gli spazi tra i blastomeri si fondono e, confluendo, vanno a formare una cavità unica, che viene detta blastocele. A tale stadio, che solitamente viene raggiunto alla fine del quarto giorno, non si parla più di morula ma di blastocisti, e la zona pellucida che delimitava la morula è completamente scomparsa. (*)
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