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Gandhi, Mohandas Karamchand

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Leader del movimento per la libertà e l'indipendenza dell'India (Porbandar, sul golfo di Oman, 1869 - Nuova Delhi 1948) detto Mahātmā (sanscr. "grande anima").

Vita

Compì a Londra, dal 1888, gli studî giuridici conseguendo la laurea. Trasferitosi in Sudafrica (1893) per svolgervi la professione di avvocato, si dedicò alla causa indiana attorno al 1893, per la profonda impressione ricevuta dalle condizioni sociali ed economiche dei suoi connazionali ivi residenti. Il suo apostolato, che in un primo tempo tenne un atteggiamento conciliante verso l'Inghilterra nella speranza di ottenerne pacifiche concessioni, si concretò nella teoria del satyāgraha, interpretato di solito come "resistenza passiva" (significa piuttosto "insistenza per la verità"), e sfociante in pratica nella disobbedienza civile. Esso era integrato e limitato dall'altro principio, di schietta origine indiana e buddista, dell'ahimṣā o non-violenza.

Attività politica

Ritornato in India nel 1915, G. divenne il capo politico e morale del movimento d'indipendenza, che passò all'azione più decisa nel primo dopoguerra (primo moto di disobbedienza civile, 1921). Dopo un primo arresto e condanna, fu graziato nel 1924 e nel 1929 riprese la sua azione con l'esplicito intento del raggiungimento della completa indipendenza politica del suo paese. Arrestato di nuovo più volte, riuscì spesso a imporre la sua volontà all'Inghilterra per l'immenso prestigio morale di cui godeva, e sotto la minaccia di suicidio per prolungati volontarî digiuni. Dopo il 1934 la sua attività principale fu rivolta al problema degli "intoccabili" e alla ricostruzione rurale. Nella seconda guerra mondiale, mantenne fermissima l'esigenza dell'indipendenza, pur senza entrare in collusione con le potenze dell'Asse, come fecero invece altri esponenti estremi del nazionalismo indiano (Chandra Bose). Nuovamente arrestato, fu tenuto per due anni in carcere (1942-44), e alla liberazione ebbe gran parte nelle trattative (1945-47) che condussero alla proclamazione dell'indipendenza dell'India. La scissione del Pakistan, che la accompagnò, fu contraria agli ideali unitarî di Gandhi, che la subì perché resa necessaria dalle rivalità etniche e religiose, riesplose nel 1947 con sanguinosi eccessi da ambo le parti. Mentre il suo discepolo Nehru, succedutogli sin dal 1942 come capo del Congresso, assumeva il governo dell'India indipendente, Gandhi svolgeva opera di pacificazione, e cadeva poco dopo (30 genn. 1948) vittima dell'attentato di un fanatico indù.

Vedi anche
non violenza Metodo di lotta politica consistente nel rifiuto di ogni atto che porti a ledere fisicamente i rappresentanti e i sostenitori del potere cui ci si oppone, limitando l’azione a forme di non collaborazione, di boicottaggio e simili. Teorizzato e applicato da M.K. Gandhi, che lo ricollegava al principio ... ahimsa Voce sanscrita che significa «non nuocere». Nella credenza religioso-filosofica degli Indiani rappresenta uno dei principi fondamentali della morale (variamente inteso nei vari sistemi, dal brahmanesimo al giainismo, al buddhismo, all’induismo). È alla base della dottrina della non violenza proposta ... satyagraha Teoria etico-politica elaborata dal Mahatma Gandhi. L'espressione è tradotta di solito come "resistenza passiva", ma il suo significato letterale è "insistenza per la verità". Tale teoria era alla base della prassi della disobbedienza civile e veniva integrata dall'altro principio, di origine indiana ... pacifismo Insieme delle dottrine, delle idee e dei movimenti d’opinione che rifiutano la guerra come mezzo per risolvere i contrasti internazionali e che auspicano la pace permanente tra gli Stati. ● Le prime associazioni pacifiste nacquero nei paesi anglosassoni all’inizio del 19° sec. per iniziativa di alcuni ...
Categorie
  • BIOGRAFIE in Storia
Tag
  • SECONDA GUERRA MONDIALE
  • GOLFO DI OMAN
  • NAZIONALISMO
  • NUOVA DELHI
  • INGHILTERRA
Altri risultati per Gandhi, Mohandas Karamchand
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    Politico indiano (Porbandar 1869-Nuova Delhi 1948). Una delle maggiori personalità dell’India nel periodo coloniale. Per l’integrità morale, l’insistenza sul principio dell’ahimsa («non violenza») e lo spirito di servizio ai più deboli che sempre lo animarono ricevette da R. Tagore l’appellativo di ...
  • Gandhi, Mohandas Karamchand
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    GANDHI, Mohandās Karamchand (XVI, p. 364) Luciano PETECH Scarcerato il 5 maggio 1933, G. riprese la lotta sostituendo alla disobbedienza civile in massa quella individuale di volontarî scelti. Arrestato nuovamente il 1° agosto 1933, fu liberato dopo 22 giorni in seguito al digiuno da lui iniziato. ...
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    Ambrogio Ballini Agitatore e capo attuale del nazionalismo indiano, nato a Porbandar, sul golfo di Oman, nella penisola del Kathiawar il 2 ottobre 1869. La rettitudine del padre e la religiosità della madre, influirono sull'animo del giovane G., le caratteristiche fondamentali fattive della cui vita ...
Vocabolario
nonviolènza
nonviolènza s. f. [calco sulla loc. ingl. non violence «non violenza», dal 1830 ca., poi nella forma univerbata nonviolence, adoperata da Mohandas Karamchand Gandhi a partire dal 1920] , adoperata da Mohandas Karamchand Gandhi a partire...
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