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modernizzazione

di Paolo Ceri - Enciclopedia dei ragazzi (2006)
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Modernizzazione

Paolo Ceri

Le vie per passare dalla tradizione alla contemporaneità.

Le società, anche le più antiche, non sono mai state statiche. Ma negli ultimi due secoli e mezzo i cambiamenti verificatisi nei paesi occidentali, e poi estesi ad altre aree del Pianeta, sono stati così rapidi da indurci a ritenere normale tale accelerazione e a farci considerare le società che ne restano fuori come arretrate e inferiori. A questo tipo di cambiamento è stato dato il nome di modernizzazione

Dalla tradizione alla modernità

L’Età moderna, iniziata in Europa tra il 15° e il 16° secolo, ha avviato quei cambiamenti che ci hanno fatto diventare quello che oggi riteniamo di essere: moderni. In cosa sono consistiti tali cambiamenti? Nel passaggio dalla tradizione alla modernità, cioè da un mondo basato sul valore sacro delle regole e dei costumi tramandati a un mondo che invece dà importanza all’innovazione e al cambiamento. Alla base di questa trasformazione culturale vi sono stati importanti eventi, come la scoperta dell’America e l’invenzione della stampa. E vi sono stati processi di grande portata, come la formazione degli Stati nazionali e lo sviluppo della scienza moderna.

Tutti questi cambiamenti hanno sottratto sempre più potere alle autorità tradizionali, a cominciare da quelle religiose (secolarizzazione) e aristocratiche. Chi se n’è avvantaggiato? Per un verso lo Stato nazionale che, sostituitosi ai potentati locali, ha centralizzato il potere politico. Per l’altro verso i singoli individui che, liberati dai vincoli e dalle credenze tradizionali, sono diventati cittadini, cioè soggetti che non hanno solo doveri, ma anche diritti.

L’insieme di tutte queste trasformazioni ha condotto, fra la seconda metà del 18° e i primi decenni del 19° secolo, a una doppia svolta: la Rivoluzione francese e la rivoluzione industriale.

Scienza, industria, democrazia

Il processo di modernizzazione ha portato con sé trasformazioni tali da cambiare interamente il profilo di società agricole rette da autorità tradizionali. Lo sviluppo dell’industria e dei commerci ha attirato masse crescenti di individui nelle città, dove si concentrano le possibilità di lavoro. Con l’urbanizzazione e la conquista di diritti, tra i quali quello di esprimere e di diffondere pubblicamente il proprio pensiero critico, la borghesia e successivamente le masse lavoratrici hanno iniziato a lottare per avere voce in politica, cioè per influenzare il governo del proprio paese (democrazia).

Grazie ai progressi della scienza, allo sviluppo dell’industria e all’affermarsi di sistemi politici democratici è stato possibile debellare forme storiche di povertà e di malattia; di conseguenza sono enormemente cresciuti i livelli di benessere, soprattutto se confrontati con il passato. Al punto che la modernizzazione ci ha trasformato in consumatori, non meno che in produttori, cioè in individui che ritengono di avere il diritto di prendere decisioni in base alle proprie preferenze: scegliere i politici e l’abbigliamento, il lavoro e il partner, la fede religiosa e alcune caratteristiche del proprio corpo.

Le vie della modernizzazione

Finita la Seconda guerra mondiale e l’epoca del colonialismo, un numero crescente di paesi extraeuropei ha intrapreso la strada della modernizzazione. Lo ha fatto incontrando numerosi ostacoli e problemi, ma soprattutto con modalità in parte diverse (a volte addirittura divergenti) rispetto a quelle seguite nell’Europa occidentale e nell’America Settentrionale. Il Giappone e la Russia, per esempio, non hanno avuto una modernizzazione spontanea e dal basso come l’Inghilterra, ma una modernizzazione diretta dall’alto, cioè programmata e imposta da poteri centrali. Inoltre, le vicende di molti paesi in via di sviluppo, e persino delle nostre società opulente, mostrano come la tradizione spesso sopravviva, al punto che elementi moderni ed elementi tradizionali si combinano, come nell’organizzazione delle aziende giapponesi o nelle abitudini del moderno consumatore, che dalla palestra tecnologica passa alla meditazione zen (Buddha e il buddismo).

Si è cominciato così a guardare con occhio più critico alla modernizzazione. Essa non ci appare più come un treno in cui la motrice e i vagoni di prima classe sono quelli dell’Occidente, e a questi vengono poi agganciati, sullo stesso binario, tutti gli altri. Le vie che conducono alla modernizzazione sono più di una. Questo è ancora più evidente in epoca di globalizzazione: lo sviluppo degli scambi e delle comunicazioni moltiplica i confronti e le influenze reciproche, tanto che la stessa modernità occidentale ne risulterà mutata.

Vedi anche
secolarizzazione Termine entrato nel linguaggio giuridico durante le trattative per la pace di Vestfalia (1648), allo scopo di indicare il passaggio di beni e territori dalla Chiesa a possessori civili, e adottato in seguito dal diritto canonico per indicare il ritorno alla vita laica da parte di membri del clero. Nel ... totalitarismo Sistema politico autoritario, in cui tutti i poteri sono concentrati in un partito unico, nel suo capo o in un ristretto gruppo dirigente, che tende a dominare l’intera società grazie al controllo centralizzato dell’economia, della politica, della cultura, e alla repressione poliziesca. ● Storicamente, ... età moderna moderna (o evo), età Uno dei grandi periodi in cui si suole convenzionalmente dividere, per lo più a scopi didattici e manualistici, la storia dell’umanità: viene talvolta fatta cominciare con la caduta di Costantinopoli (1453), talaltra con la scoperta dell’America (1492) e fatta concludere con la ... capitalismo Nell’accezione comune, sistema economico in cui il capitale è di proprietà privata (sinonimo di ‘economia d’iniziativa privata’ o ‘economia di libero mercato’). Nell’accezione originaria, formulata con intento fortemente critico da pensatori socialisti e poi sviluppata nelle teorie marxiste, sistema ...
Categorie
  • TEMI GENERALI in Storia
Altri risultati per modernizzazione
  • modernizzazione
    Enciclopedia on line
    Processo che conduce le società meno evolute al conseguimento dei tratti fondamentali della società moderna, il cui grado e i cui contenuti di modernità possono essere di volta in volta variamente definiti. Sebbene la m. comprenda necessariamente fattori esterni di sviluppo (come, per es., l’industrializzazione, ...
  • modernizzazione
    Dizionario di Storia (2010)
    Insieme di processi di trasformazione economica, sociale e politica attraverso cui vengono a modificarsi in modo sostanziale intere società o loro specifici segmenti, superando le impostazioni tradizionali e pre-moderne, aggiornando le tecniche produttive, aumentando il livello medio di sviluppo e l’efficienza ...
  • Modernizzazione
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    Carlo Trigilia Introduzione Le scienze sociali contemporanee fanno largo uso del termine 'modernizzazione' per indicare un processo di mutamento su larga scala che avvicina una determinata società, in genere nazionale, alle caratteristiche considerate proprie della modernità. Gli aspetti più significativi ...
  • MODERNIZZAZIONE
    Enciclopedia Italiana - V Appendice (1993)
    Gianfranco Pasquino Con il termine m. si indica un insieme di processi di cambiamento che si svolgono nelle sfere economica, sociale e politica. Nonostante che, storicamente, i concetti di moderno, modernità siono stati correlati con i processi di sviluppo tecnico, economico e sociale dei paesi occidentali ...
Vocabolario
moderniżżazióne
modernizzazione moderniżżazióne s. f. [der. di modernizzare]. – Adattamento, adeguamento agli usi, ai gusti, alla sensibilità dei tempi moderni: fare, svolgere opera di m.; la m. delle istituzioni, dell’apparato burocratico, del sistema...
moderniżżare
modernizzare moderniżżare v. tr. [dal fr. moderniser, der. di moderne «moderno»]. – Rendere moderno, svecchiare, adattare all’uso, al gusto, alla sensibilità moderna: m. le proprie idee, le abitudini, i costumi; m. la tecnica di produzione....
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