mitogeno
Fattore di crescita, ossia segnale extracellulare capace di indurre la duplicazione e la proliferazione cellulare. I mitogeni svolgono un ruolo fondamentale durante il processo di sviluppo embrionale e anche nell’insorgenza di tumori e di metastatizzazione, processi durante i quali le cellule ‘impazziscono’ e iniziano prima a replicarsi indiscriminatamente e poi a invadere i tessuti vicini. Nel processo che porta alla formazione di metastasi si assiste a una serie di eventi indipendenti, ma collegati tra loro in una specifica sequenza: (a) distacco delle cellule dalla massa del tumore primario; (b) invasione del tessuto connettivo locale e dei vasi sanguigni e linfatici; (c) disseminazione ematica o linfatica; (d) arresto in una nuova sede; (e) fuoriuscita dai vasi e invasione del nuovo territorio; (f) colonizzazione della nuova sede. Infine, le cellule neoplastiche migranti, avulse dal loro contesto fisiologico, devono sopravvivere all’apoptosi. La proliferazione incontrollata, l’invasione tissutale e la disseminazione delle metastasi avvengono attraverso l’esecuzione di programmi genetici la cui espressione è normalmente limitata ad alcune cellule embrionali nel corso del processo di sviluppo. La simulazione di questi programmi da parte di una cellula neoplastica può avvenire per alterazioni dell’espressione di geni attivi in limitate fasi della vita embrionale ma repressi nelle cellule somatiche dell’organismo adulto. La regolazione di questi geni risponde a segnali extracellulari che comprendono fattori di migrazione (detti motogeni), di crescita (i mitogeni), e di differenziamento (detti morfogeni), ed è mediata dall’apparato di trasduzione intracellulare e da fattori trascrizionali specifici. (*)