Apparecchio avente lo scopo di mescolare due o più sostanze allo stato gassoso, liquido o solido, consentendo, ove occorra, una variazione nella proporzione dei componenti. I tipi di m. di più frequente impiego sono quelli che provvedono, in modo continuo o discontinuo, alla miscelazione di solidi con solidi, di solidi con liquidi, di liquidi con liquidi e di liquidi con gas. I m. sono generalmente realizzati secondo due tecniche: nella prima si fanno ruotare attorno a un asse trasversale dei recipienti a tamburo, a cono o a doppio cono, in cui sono immessi i componenti da miscelare, generalmente solidi (con eventuale modesta presenza di liquidi), che danno prodotti finali sotto forma di polveri e paste (in tal caso i m. vengono anche chiamati impastatrici); nella seconda il recipiente in cui si inseriscono i componenti da mescolare è fermo e al suo interno ruota un opportuno agitatore dotato di palette o eliche che assicura un mescolamento omogeneo dei diversi componenti; tale configurazione è propria dei m. di solidi con liquidi, di liquidi con liquidi e di liquidi con gas. Un’importante applicazione dei m. si ha nella preparazione di miscele combustibili per bruciatori e per motori a combustione interna (➔ bruciatore; carburazione). In tale ambito il termine è per lo più impiegato per indicare il dispositivo, presente nei motori ad accensione comandata alimentati con combustibile gassoso, in cui viene formato il miscuglio di carburante e aria.
Dispositivo con cui si mescolano tra loro luci, suoni, correnti elettriche.
Dispositivo che negli impianti igienici consente, mediante azionamento di una sola leva, sia di variare il rapporto tra le portate dell’acqua calda e fredda sia di regolare, con movimento ortogonale al precedente, il flusso complessivo di acqua.