Pittore (Forlì 1438 - ivi 1494). Si formò sulle teorie di Piero della Francesca, che conobbe probabilmente a Urbino, dove erano allora presenti P. Berruguete e Giusto di Gand. Nei suoi ritratti l'illusionismo prospettico e i personaggi, descritti con penetrante naturalismo, segnano una breve stagione della pittura romana. Tra le sue opere occorre citare la decorazione dell'abside della chiesa dei Ss. Apostoli (oggi conservata in frammenti, Pinacoteca vaticana e Palazzo del Quirinale).
La sua formazione, più che al suo conterraneo Ansuino, che tuttavia dovette metterlo in contatto con l'interpretazione fantastica e illusionistica della prospettiva propria di A. Mantegna, risale a Piero della Francesca, che forse M. seguì a Roma nel 1459. Dal 1460 al 1464 M. lavorò a Forlì; ritornò nel 1470 a Roma, dove eseguì una copia della duecentesca Madonna di S. Maria del Popolo, e vi rimase, salvo brevi assenze, fino al 1475, lavorando con il condiscepolo Antoniazzo Romano. Si suppone che con Piero si recasse poi a Urbino, dove erano allora presenti P. Berruguete, il giovane Bramante e Giusto di Gand. Nuovamente a Roma, nel 1477 dipinse l'affresco dell'Inaugurazione della Biblioteca Vaticana (oggi nella Pinacoteca Vaticana), dove lo scenario architettonico, prospetticamente esatto, e i personaggi, segnati con penetrante forza caratterizzatrice, si armonizzano per intensità di colore e di luce e per ampiezza compositiva e, nel 1480 circa, l'Ascensione di Cristo nella tribuna della chiesa dei SS. Apostoli, semidistrutta nel rifacimento seicentesco della chiesa (Ascensione al Quirinale, altri frammenti, degli angeli e degli apostoli, alla Pinacoteca Vaticana). Qui la fantasia spaziale del pittore si complica nell'effetto di prospettiva aerea e di movimento ritmico. Altre opere di M. sono il ritratto di Guidobaldo d'Urbino (1481 circa, Roma, Galleria Colonna), l'ideazione della famosa decorazione della cappella del Tesoro a Loreto (eseguita da M. Palmezzano) e della cappella Feo in S. Biagio a Forlì. Opere giovanili di M. si possono ritenere il S. Marco Papa e il S. Marco Evangelista (Roma, S. Marco) e un'Annunciazione affrescata nel Pantheon.