In fotometria, unità (derivata) di misura del flusso luminoso nel sistema internazionale (SI); simbolo lm (in passato anche lum). È definito come il flusso luminoso emesso, nell’angolo solido unitario, da una sorgente puntiforme che abbia in tutte le direzioni comprese in tale angolo solido l’intensità di una candela (1 lm = 1 cd∙sr). Lumenora è l’unità di misura che indica la quantità di flusso luminoso convogliata in un’ora da un fascio di raggi luminosi, il cui flusso sia di un l.; è pari a 3600 lumensecondi, indicando quest’ultimo la quantità di flusso luminoso convogliata in un secondo da un fascio di raggi luminosi il cui flusso sia di un lumen.
L’apparecchio, con il quale si misura direttamente il flusso luminoso emesso da una sorgente è il lumenometro, detto anche fotometro integratore. La fig. schematizza il lumenometro a sfera, costituito da una sfera opaca a nel cui interno si dispone la sorgente b di cui si vuole misurare il flusso. Sulla sfera è praticata una piccola finestra circolare d, di vetro opalino, della quale si può misurare la luminosità a mezzo di un banco fotometrico e (f è la testa fotometrica e g la sorgente campione); c è uno schermo opaco il cui compito è d’impedire l’arrivo diretto su d della luce emessa da b. In queste condizioni, se la superficie interna della sfera è sufficientemente diffondente (per es., è verniciata con bianco di zinco), la luce ricevuta dalla finestra d, e quindi l’intensità luminosa emessa da questa all’esterno e misurata dal fotometro, risulta proporzionale al flusso luminoso della sorgente in esame. In generale questo viene confrontato col flusso emesso da una sorgente campione, determinato con altro metodo.