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Lòtto, Lorenzo

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Pittore (Venezia 1480 circa - Loreto 1556 o 1557). Tra le massime espressioni del Rinascimento settentrionale nella sua fase matura, fu attivo inizialmente nel Veneto e, in seguito, soprattutto a Bergamo e nelle Marche. La sua produzione giovanile attesta le sue radici nella tradizione veneta, ma seppe ben presto raggiungere una cifra personale e autonoma; guardò anche ad artisti dell'Europa del Nord, quali A. Dürer, dai quali apprese il gusto per il dettaglio, l'osservazione realistica e il contenuto spirituale (Madonna e santi, Roma, Galleria Borghese). Assai significativa anche la sua ritrattistica (Ritratto del vescovo Bernardo de' Rossi, 1505, Napoli, Capodimonte), di intensa introspezione psicologica. Divenuto famoso in giovane età, fu dimenticato negli ultimi anni di attività nelle Marche; attività che solo a partire dalla fine dell'Ottocento la critica ha rivalutato.

Vita e opere

Dal 1503 L. risiedette a Treviso ove dipinse in S. Niccolò i due guerrieri ai lati del monumento Onigo; nello stesso anno fu chiamato a Recanati. Del 1505 è il Ritratto del vescovo di Treviso Bernardo de' Rossi, dove rivela una vena ritrattistica e cromatica personalissima. In queste prime opere è evidente la radice veneta della sua arte; nel S. Girolamo (1506, Louvre), pur risentendo ancora dell'arte del Giambellino, crea un paesaggio appena toccato da una luce calda e trattenuta dal colore. Al 1508 risale il magnifico polittico di Recanati (Pinacoteca Civica), che costituisce il momento conclusivo delle sue esperienze giovanili, e la gia citata Madonna e santi dove la conoscenza dell'opera di Dürer gli ha offerto la possibilità di una diversa e più intensa espressione della linea. Invitato a Roma da Giulio II (1509) vi rimase fino al 1512 circa, ma nulla rimane della sua attività romana. Tornato nelle Marche, denunciò l'influenza delle opere di Raffaello, come dimostrano il S. Vincenzo in gloria (Recanati, S. Domenico), la Deposizione (Iesi, Pinacoteca Civica), ecc. A Bergamo, ove si trattenne fino al 1525 pur facendo frequenti viaggi nelle Marche, manifestò la pienezza del proprio valore, come si nota nelle pale di S. Spirito e di S. Bernardino (1521), ammirevoli per la forte spiritualizzazione delle forme e il cromatismo magistralmente accordato a effetti luministici. Del 1523 è lo Sposalizio di s. Caterina (Accademia Carrara) e il Ritratto di due sposi (Madrid, Prado). Tra le opere bergamasche sono da ricordare gli affreschi in S. Michele in Pozzo Bianco e la cappella dei Suardi a Trescore (1524). Dopo il 1525, L. dimorò a Venezia o a Treviso, ma continuò a lavorare anche per le Marche e Bergamo. Accanto a Tiziano il suo colorismo si fece più scorrevole, mentre la sua immaginazione diventò sempre più tormentata e sensitiva. Tra i capolavori, da questo momento fino al definitivo ritorno nelle Marche (1549), ricordiamo: l'Assunzione della Pieve di Celana (1527); l'Annunciazione per S. Maria dei Mercanti, a Recanati; la Glorificazione di s. Nicola da Tolentino al Carmine di Venezia; la Disputa di s. Lucia (1530 circa, Iesi, Pinacoteca Civica); la Crocifissione (1527 circa, S. Maria in Telusiano, a Monte San Giusto); la Madonna del Rosario a Cingoli (1539, Raccolta Civica, già in S. Domenico); l'Assunta (1542, Sedrina, S. Giacomo). Della sua ultima produzione notevoli la pala dell'Assunta (1549, Ancona, S. Francesco alle Scale) e la Presentazione al Tempio (Loreto, Pinacoteca del Palazzo Apostolico, già nella Santa Casa).

Vedi anche
Recanati Comune della prov. di Macerata (102,8 km2 con 21.338 ab. nel 2008). La cittadina è situata a 293 m s.l.m. su una dorsale collinare tra le basse valli dei fiumi Musone e Potenza. Importante centro agricolo e commerciale, con attività industriali nei settori metalmeccanico, del legno, della plastica e ... ritratto Pittura, scultura o fotografia che ritrae, cioè rappresenta la figura o la fisionomia di una o più persone. 1. Il ritratto nell’antichità L’arte egizia ebbe un particolare interesse per la riproduzione di tratti individuali, creando così vitali espressioni fisionomiche e tipizzando invece la rappresentazione ... Girolamo da Romano detto il Romanino Pittore (n. Brescia tra il 1484 e il 1487 - m. dopo il 1562). Tra i più importanti interpreti della scuola lombarda, nella sua pittura risulta evidente il rapporto con i maestri veneti e milanesi. Soprattutto da quest'ultimi mutuò un anticlassicismo che si concretizzò in uno stile estroso e fortemente ... Bernardino Luini Luini ‹lu-ì-›, Bernardino. - Pittore (n. 1485 circa - m. 1532). Nato forse in Lombardia, le origini della sua arte, alquanto complesse, vanno ricercate nella pittura lombarda legata al Bergognone; evidente è anche l'influsso del Bramantino, specialmente in alcuni affreschi della Villa Pelucca presso ...
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  • BIOGRAFIE in Arti visive
Tag
  • ANNUNCIAZIONE
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  • RAFFAELLO
  • RECANATI
  • BERGAMO
Altri risultati per Lòtto, Lorenzo
  • LOTTO, Lorenzo
    Dizionario Biografico degli Italiani - Volume 66 (2006)
    Francesca Cortesi Bosco Nacque a Venezia nel 1480. Nel testamento olografo del 25 marzo 1546 il pittore si dichiara "venetiano", "de circha anni 66". Del padre Tommaso, già defunto nel 1503, si ignora la professione. Non si hanno notizie sul suo apprendistato, che per Berenson (1895), il primo a dedicare ...
  • LOTTO, Lorenzo
    Enciclopedia Italiana (1934)
    Carlo Gamba Pittore, nato circa il 1480 a Venezia, morto nel 1556 a Loreto. Nella sua tecnica iniziale dai contorni taglienti e dagl'incarnati lievemente velati sul chiaroscuro, egli dimostra di avere impostato l'arte propria su quella di Alvise Vivarini. Tuttavia l'influenza di Giovanni Bellini, preponderante ...
Vocabolario
lòtto
lotto lòtto s. m. [dal fr. lot, voce di origine germanica (cfr. got. hlauts «sorte, porzione assegnata»); la parola, che in francese significa anzitutto «parte che tocca a ciascuno in una divisione o in un sorteggio» e ha inoltre i varî...
lorènza
lorenza lorènza s. f. [dal nome di san Lorenzo]. – Altro nome della pianta nota come bugola; più spesso in funzione appositiva: erba lorenza.
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