Barrymore, Lionel
Nome d'arte di Lionel Blythe, attore teatrale e cinematografico statunitense, nato a Filadelfia il 28 aprile 1878 e morto a Van Nuys (California) il 15 novembre 1954. Primogenito di una celebre famiglia di attori (v. Barrymore), nella sua lunga carriera cinematografica (45 anni e circa 250 film) fu soprattutto un caratterista di lusso, ma ricevette un Oscar per uno dei suoi rari ruoli da protagonista, in A free soul (1931; Io amo) di Clarence Brown.
Fin da bambino recitò episodicamente in teatro, ma il suo vero debutto avvenne a quindici anni, a fianco della nonna materna Louisa Lane; nel 1900 era già un attore affermato, e iniziò a recitare a Broadway. Nel frattempo frequentò diverse scuole d'arte in patria e in Gran Bretagna, e dal 1906 al 1909 studiò pittura a Parigi. Tornato a New York, riprese saltuariamente l'attività teatrale ed esordì nel cinema lavorando tra il 1909 e il 1914 come attore alla Biograph (prevalentemente con David W. Griffith, per il quale nel 1912-13 scrisse anche tre sceneggiature); nel 1913 fu inoltre regista di cinque cortometraggi. Passò poi ad altre case di produzione, e nel 1917 diresse e sceneggiò il suo primo lungometraggio (Life's whirlpool, in cui recitava la sorella Ethel). Dal 1917 si dedicò, con grande successo, soprattutto al palcoscenico, che però abbandonò definitivamente nel 1925, mentre l'anno seguente firmò un contratto (rinnovato nel 1943) che lo legò alla Metro Goldwyn Mayer e si trasferì a Hollywood. Il suo fisico (voce rauca e profonda, corpo massiccio, volto dai lineamenti segnati, sguardo penetrante) lo portò a specializzarsi in ruoli di padre burbero ma dal cuore d'oro, e più tardi di uomo vecchio, saggio e comprensivo, specialmente dopo il 1938, quando l'artrite e i postumi di un incidente lo costrinsero a recitare su una sedia a rotelle. Tra i film da lui interpretati vanno ricordati Treasure island (1934; L'isola del tesoro) e Captains courageous (1937; Capitani coraggiosi) di Victor Fleming, David Copperfield (1935; Davide Copperfield) e Camille (1937; Margherita Gautier) di George Cukor, You can't take it with you (1938; L'eterna illusione) e It's a wonderful life (1946; La vita è meravigliosa) di Frank Capra, Duel in the sun (1946; Duello al sole) di King Vidor, Key Largo (1948; L'isola di corallo) di John Huston. A eccezione di Grand Hotel (1932) di Edmund Goulding e Dinner at eight (1933; Pranzo alle otto) di Cukor, in cui era però affiancato dalle maggiori star di Hollywood (tra cui il fratello John), fu protagonista solo in A free soul e in The devil doll (1936; La bambola del diavolo) di Tod Browning, dove (per metà del film travestito da donna) si scatenò in una interpretazione di alto istrionismo, temperato da una vena d'ironia, inusuale nel genere horror. Nel periodo 1929-1931 aveva diretto, senza particolare originalità, cinque lungometraggi, tra cui Madame X (1929), che nel 1930 gli valse una nomination all'Oscar per la regia.Scrisse nel 1951 (con C. Shipp) una storia della sua famiglia, We Barrymores, e nel 1953 un romanzo, Mr. Cantonwine. Fu anche un apprezzato paesaggista e incisore, e un discreto musicista: oltre alle colonne sonore di due suoi film, compose numerosi lavori orchestrali o da camera (tra cui uno in memoria del fratello John), e persino un'opera lirica, tutti eseguiti con successo negli Stati Uniti.