Lingua o dialetto facente parte del gruppo di lingue di origine indoeuropea che, dapprima parlate dagli antichi Germani, si sono poi diffuse a costituire tre vasti gruppi: a) orientale, rappresentato dal gotico, oggi estinto ma documentato da alcune iscrizioni runiche (➔ runa) del 3° sec. e dalla traduzione del Nuovo Testamento eseguita nel 4° sec. dal vescovo Ulfila; b) settentrionale, rappresentato in una fase antica dall’antico nordico o antico islandese e, nella fase attuale, dal norvegese (con l’islandese che ne è una varietà arcaizzante), dallo svedese e dal danese; c) occidentale, rappresentato dal longobardo, estintosi verso il 9° sec., dal gruppo dei dialetti inglesi (anglo, sassone, iuto), dal tedesco e dal frisone. Caratteristica delle lingue g. è la mutazione consonantica (Lautverschiebung).