Trauberg, Leonid Zacharovič
Sceneggiatore e regista teatrale e cinematografico ucraino, nato a Odessa il 17 gennaio 1902 e morto a Mosca il 14 novembre 1990. Il nome di T. resta indissolubilmente legato nella storia del cinema a quello di Grigorij M. Kozincev, con il quale fondò la FEKS (Fabbrica dell'attore eccentrico), laboratorio d'avanguardia per lo studio e la sperimentazione delle diverse forme espressive al fine di consolidare l'autonomia del cinema. Come molti registi sovietici della sua generazione T. fu insignito delle più alte onorificenze dello Stato. Dopo aver compiuto gli studi teatrali presso il Laboratorio dell'opera comica di Odessa, e aver svolto diverse attività teatrali nella sua città natale, T. si trasferì a Mosca. Prese subito contatto con i movimenti d'avanguardia, sottoscrisse il Manifesto dell'Eccentrismo proposto da G. Kryžickij e N.M. Foregger e, nel 1921 insieme a Kozincev e Sergej I. Jutkevič, fondò la FEKS. Nel 1924 T. e Kozincev aprirono anche un proprio studio cinematografico, in cui entrarono gli allievi della scuola teatrale. Si trattava di applicare in termini cinematografici le teorie di Kryžickij e Foregger, che a loro volta riprendevano e sviluppavano gli esperimenti di Vsevolod E. Mejerchol′d degli anni 1914-15, e di Nikolaj N. Evreinov dell'epoca in cui dirigeva il cabaret Krivoe Zerkalo (Lo specchio deformante). L'impostazione di Kozincev e T. si prefiggeva di "rivalutare l'attore e la sceneggiatura, di assimilare tutti gli espedienti scenici, esagerandone gli artifici, spingendosi fino alla caricatura astratta, attraverso il comico e il grottesco. L'attore diventava una sorta di marionetta, un automa simbolico che esprimeva con la meccanicità dei gesti e degli atteggiamenti il significato profondo di una parodia diretta contro un comportamento sociale o un 'universale' psicologico" (Mitry, 1971, pp. 114-15). In ambito teatrale le suddette teorie furono usate da T. e Kozincev nel 1922 per l'allestimento di Zenit′ba (Il matrimonio), in cui apparivano alcuni temi cari ai feksy come l'elettrificazione e i suoi rapporti con la società umana: nel finale della pièce infatti N.V. Gogol′ era riportato in vita attraverso la sua 'elettrificazione'. In tal modo, penetrarono nel cinema alcuni stilemi attorici propri del music-hall, della Commedia dell'arte del circo, che assunsero in questi autori forme estremistiche, destinate però a sparire con rapidità. Anche il tema della rinascita era molto caro ai membri della FEKS; per T. questo andava inteso come una metafora atta a spiegare al pubblico che il teatro era morto e che i feksy lo avevano fatto risorgere. I feksy erano strettamente legati al Futurismo, in particolare a F.T. Marinetti. Forse per questo nel 1927 si sarebbero rivolti a Vladimir V. Majakovskij per chiedergli di scrivere la sceneggiatura di Pozabud′ pro kamin (Dimentica il caminetto), mai realizzata, in cui ritornava il tema dell'inizio della vita come risultato di un esperimento scientifico, e della rinascita attraverso l'elettricità.
A partire dal 1924 T. lavorò per gli studi cinematografici della Lenfil′m. I primi film realizzati insieme a Kozincev mostravano una possibile applicazione, molto efficace, delle teorie dell'Eccentrismo. Pochoždenija Oktobriny (1924, Le avventure di Ottobrina) era una commedia costruita su una sequenza di gag in cui l'eroina-amministratrice di un edificio residenziale, Ottobrina, si opponeva a un rappresentante dell'imperialismo internazionale, scongiurando una rapina in banca ideata dai nemici del potere sovietico. Anche in questo film la protagonista, grazie all'elettricità, si trasformava in una maga sovietica, una 'superdonna' dalle risorse infinite che salvava Pietroburgo dal buio e dal rischio di essere separata dall'URSS. Dopo Miška protiv Judeniča (1925, Miška contro Judenič) e Čërtovo koleso (1926, La ruota del diavolo), T. e Kozincev svilupparono la propria ricerca in nuove direzioni, avvicinandosi alla scuola formalista di Leningrado (v. formalismo), facendosi scrivere delle sceneggiature da uno dei suoi rappresentati più eminenti, Jurij N. Tynjanov coinvolto in primo luogo in Šinel′ (1926, Il cappotto), un pot-pourri ispirato ai Racconti pietroburghesi di N.V. Gogol′, che diventò tra le mani dei due registi un grottesco hoffmaniano non senza risonanze espressioniste. Dopo aver realizzato l'ormai perduto Bratiška (1927, Il fratellino), la fama dei due registi si accrebbe con Sojuz Velikogo Dela, noto come S.V.D. (1927, L'Unione della Grande Causa), ancora sceneggiato da Tynjanov, una storia romantica sulla rivolta decabrista fallita (1825) contro Nicola I Romanov, intrecciata alla tenera relazione di un congiurato con una contessa, che applicava i moduli parodistici e grotteschi dei film precedenti. Novyj Vavilon (1929; La nuova Babilonia) riprendeva invece il tema dell'epopea rivoluzionaria, ambientando la vicenda all'epoca della Comune di Parigi nel 1870. Sullo sfondo degli avvenimenti drammatici che segnarono il periodo, due giovani eroi simboleggiano la via del proletariato e dei contadini: la giovane operaia comunarda, Louise, e il contadino ignorante, il soldato Jean. Il film, costruito come un autentico balletto russo d'inizio Novecento, conquistava per il ritmo, le linee espressive e l'affrancamento totale da ogni esigenza realista e assumeva un'intensità che ne fa tuttora uno dei pochi film autenticamente epici del cinema sovietico degli anni Venti. Due anni dopo T. e Kozincev realizzarono il loro primo film sonoro con le musiche originali di Dmitrij D. Šostakovič, Odna (1931, Sola), sulla vita a suo modo eroica di una maestrina spedita in servizio nell'Altai e alle prese con i kulaki (contadini ricchi) che ancora detenevano il potere in quelle terre remote. Occorsero invece quasi sei anni di lavoro per portare a termine la trilogia su Maksim, un affresco romanzato sulla vita di un giovane rivoluzionario, con musiche originali di Šostakovič. Junost′ Maksima (1935, La giovinezza di Maksim), Vozvraščenie Maksima (1937, Il ritorno di Maksim) e Vyborgskaja storona (1939, I sobborghi di Vyborg) costituiscono un'opera unitaria già orientata al realismo socialista, che racconta la vita del protagonista attraverso tre periodi storici ricchi di avvenimenti: il periodo prebellico, il luglio 1914 (scoppio della Prima guerra mondiale) e il tragico 1918 (pace separata di Brest-Litovsk e inzio della guerra civile). Durante la Seconda guerra mondiale incominciò la lunga collaborazione di T. con la Mosfil′m, i grandi studi cinematografici moscoviti. Quella con Kozincev terminò invece con Prostye ljudi (1945, Gente semplice), condannato da una risoluzione del Comitato centrale del PCUS e non distribuito fino al 1956. Da solo T. girò pochissimi film tra i quali Aktrisa (1943, L'attrice), Šli soldaty (1959, Soldati in marcia) e Vol′nyj veter (1961, Vento di libertà). Il suo ultimo film fu Krepostnaja aktrisa (Un'attrice di corte) del 1963, anno in cui interruppe l'attività di regista per dedicarsi alla didattica.
I suoi principali scritti sono stati pubblicati nel 1988 nella raccolta Izbrannye proizvedenija v dvuch tomach (Opere scelte in due volumi).
V. Nedobrovo, FEKS: Grigorij Kozincev ‒ Leonid Trauberg, Moskva-Leningrad 1928.
J. Mitry, Storia del cinema sperimentale, Milano 1971.
G. Rapisarda, Cinema e avanguardia in Unione Sovietica, Roma 1975, passim.
Leonid Trauberg et l'excentrisme ‒ Les débuts de la fabrique de l'acteur excentrique, 1921-1925, a cura di N. Nusinova, Crisnée 1993.
G. Buttafava, Il cinema russo e sovietico, Venezia 2000, passim.