• Istituto
    • Chi Siamo
    • La nostra storia
  • Magazine
    • Agenda
    • Atlante
    • Il Faro
    • Il Chiasmo
    • Diritto
    • Il Tascabile
    • Le Parole Valgono
    • Lingua italiana
    • WebTv
  • Catalogo
    • Le Opere
    • Bottega Treccani
    • Gli Ebook
    • Le Nostre Sedi
  • Scuola e Formazione
    • Portale Treccani Scuola
    • Formazione Digitale
    • Formazione Master
    • Scuola del Tascabile
  • Libri
    • Vai al portale
  • Arte
    • Vai al portale
  • Treccani Cultura
    • Chi Siamo
    • Come Aderire
    • Progetti
    • Iniziative Cultura
    • Eventi Sala Igea
  • ACQUISTA SU EMPORIUM
    • Arte
    • Cartoleria
    • Design & Alto Artigianato
    • Editoria
    • Idee
    • Marchi e Selezioni
  • Accedi
    • Modifica Profilo
    • Treccani X

FUTURISMO

di Gianni Rondolino - Enciclopedia del Cinema (2003)
  • Condividi

Futurismo

Gianni Rondolino

Rapporti con il cinema: il cinema futurista

I rapporti tra il F. e il cinema, che si concretizzarono nel manifesto La cinematografia futurista pubblicato su "L'Italia futurista" (nr. 9, 1916) e nel film del medesimo anno Vita futurista di Arnaldo Ginna, furono di certo abbastanza intensi e parzialmente reciproci, sebbene i risultati finali non si possano considerare importanti, soprattutto se li si confronta con quelli delle altre avanguardie che si svilupparono negli anni seguenti (v. avanguardia cinematografica, e in particolare dadaismo e surrealismo). Tuttavia non v'è dubbio che la necessità di modificare, o meglio di sovvertire, l'arte e la cultura tradizionali propugnata da Filippo Tommaso Marinetti e dal suo gruppo, a partire dal famoso Manifeste initial du futurisme, pubblicato su "Le Figaro" nel 1909, e dai successivi interventi teorici e programmatici degli altri manifesti, trovò nel linguaggio cinematografico, con le sue molteplici possibilità di modificare l'immagine della realtà con trucchi, deformazioni, accelerazioni, montaggio di elementi vari e anche eterogenei, un fertile terreno, se non di sperimentazione (data la complessità e i costi della tecnica cinematografica), di studio e riflessione. In questo senso possono essere letti alcuni testi futuristi di quegli anni, in particolare il Manifesto tecnico della letteratura futurista (1912) in cui è detto: "Il cinematografo ci offre la danza di un oggetto che si divide e si ricompone senza intervento umano. Ci offre anche lo slancio a ritroso di un nuotatore i cui piedi escono dal mare e rimbalzano violentemente sul trampolino. Ci offre infine la corsa d'un uomo a 200 chilometri all'ora. Sono altrettanti movimenti della materia, fuor delle leggi dell'intelligenza e quindi di una essenza più significativa"; o Il teatro di varietà (1913) in cui si parla del cinematografo e del "numero incalcolabile di visioni e di spettacoli irrealizzabili" che esso può fornire; o infine La nuova religione-morale della velocità (1916), in cui Marinetti indica, fra i "luoghi abitati dal divino", anche "le films cinematografiche". È insomma un legame, quello che unisce il cinema al F., non superficiale, quasi che la nuova concezione del mondo che Marinetti e i suoi seguaci cercavano di proporre come nuova materia per la letteratura e l'arte, passasse anche e forse soprattutto attraverso la loro esperienza cinematografica. Sicché ha ragione R. Allard quando, nel 1911, definì i futuristi come coloro "che hanno tutti le cineprese nello stomaco" (cit. in S.D. Lawder, The cubist cinema, 1975; trad. it. 1983, p. 18). Tuttavia, per questi artisti, il cinema fornì soprattutto stimoli all'immaginazione letteraria e pittorica, evidenziando una serie di possibilità fantastiche che i futuristi seppero utilizzare in altri ambiti linguistici. Fu insomma per essi più una fonte di godimento "antiestetico", di sorpresa, di provocazione (come lo sarà in gran parte per i surrealisti), che non una tecnica da apprendere e da sperimentare. Da questo punto di vista certi film di quegli anni si possono considerare intrinsecamente 'futuristi'. Si pensi soltanto, in ambito italiano, ad alcuni film comico-grotteschi di André Deed (Cretinetti), nella fattispecie Cretinetti che bello!, noto anche come Cretinetti e le donne (1909), con la destrutturazione del protagonista, che viene smembrato come un fantoccio (l'"uomo moltiplicato" di Marinetti). Si pensi a certi brevi film di Ferdinand Guillaume (Polidor) con la loro comicità assurda, quasi surreale. Si pensi soprattutto ad Amore pedestre (1914) di Marcel Fabre (già interprete con lo pseudonimo di Robinet di una serie di film comici), che pare, con il suo gioco erotico-grottesco di gambe e di piedi, un microdramma futurista. Film e autori-attori che certamente influenzarono Marinetti e i futuristi e di cui si trovano tracce in certi testi teatrali "sintetici" e nello stesso manifesto Il teatro futurista sintetico (1915), firmato da Marinetti, Emilio Settimelli e Bruno Corra, in cui si può leggere: "Con questa brevità essenziale e sintetica, il teatro potrà sostenere e anche vincere la concorrenza col Cinematografo". Si ricordi inoltre che Marinetti e Corra progettarono allora un film intitolato Le mani, chiaramente "sintetico", e che Marinetti, nel microdramma Le basi, si ispirò evidentemente ad Amore pedestre. Ci fu insomma un interscambio di esperienze e di suggestioni, di intuizioni e di realizzazioni, tra F. e cinema, una sorta di filo rosso che legò insieme le molteplici manifestazioni artistiche, dominando il campo dell'avanguardia degli anni Dieci. In questa prospettiva si inseriscono gli esperimenti di "cinepittura" o di "musica cromatica" dei fratelli Corradini (Bruno Corra e Arnaldo Ginna), databili al 1910-1912, nonché quelli di "fotodinamica" di Anton Giulio Bragaglia, anch'essi databili a quegli anni: quest'ultimo tuttavia, nel suo libro Fotodinamismo futurista (pubblicato nel 1911, del 1913 la seconda e terza edizione), di grande interesse per le ricerche fotografiche in esso contenute, si pone in antitesi al cinema come "arte del movimento", contestandone anzi le possibilità estetiche. Bragaglia diresse anche un paio di film ‒ Thaïs (1917) e Perfido incanto (1918) ‒ che solo marginalmente possono essere considerati futuristi, nel senso che, almeno per quanto concerne Thaïs (dell'altro si sono perse le tracce), esso non esce dai limiti del gusto dannunziano allora imperante, se non per alcune soluzioni scenografiche di indubbia suggestione e modernità 'futurista', grazie alla collaborazione di Enrico Prampolini. Più interessante, naturalmente, doveva essere il film Vita futurista, realizzato nel 1916 da Ginna, con la collaborazione del fratello, di Marinetti, Settimelli, Giacomo Balla, Remo Chiti e Lucio Venna, che purtroppo è andato perduto, ma che bene rifletteva i programmi e le istanze del gruppo. Il film era articolato in una serie di episodi, scene e scenette interpretate dagli stessi futuristi e dai loro amici, mescolando varie tecniche di ripresa e vari trucchi cinematografici. La descrizione pubblicata su "L'Italia futurista" (1° ottobre 1916) ne fornisce un riassunto dettagliato: "Liberiamo il cinematografo dalla sua schiavitù di semplice riproduttore della realtà, dai confini di una fotografia movimentata, e innalziamolo ad arte, cioè a mezzo d'espressione: pittura, scultura, architettura, letteratura ecc.". La descrizione indica, fra l'altro, i seguenti episodi: Come dorme un futurista, Ginnastica mattutina, Colazione futurista, Ricerche d'ispirazione ‒ Dramma d'oggetti, Declamazione futurista, Discussione fra un piede, un martello e un ombrello, Passeggiata futurista, Lavoro futurista ‒ Quadri deformati idealmente ed esteriormente. Come si può intuire, è un campionario di possibilità filmiche, forse più interessante per le proposte di destrutturazione formale in esso contenute (con anticipazioni della poetica dadaista) che per le questioni linguistiche affrontate e risolte. Un campionario che solo in parte realizza le indicazioni contenute nel manifesto La cinematografia futurista pubblicato nel medesimo anno, firmato da Marinetti, Corra, Settimelli, Ginna, Balla, Chiti. È questo il testo fondamentale del cinema futurista, almeno come linee di tendenza e dichiarazioni programmatiche. È un testo al tempo stesso rivelatore e anticipatore, rispetto all'avanguardia cinematografica posteriore, ma anche generico e velleitario. Rivendicata la più assoluta libertà per il nuovo mezzo espressivo, vi si individuano gli elementi e le possibilità autenticamente 'futuriste', nella convinzione che "il cinematografo, essendo essenzialmente visivo, deve compiere innanzi tutto l'evoluzione della pittura: distaccarsi dalla realtà, dalla fotografia, dal grazioso e dal solenne" e diventare "antigrazioso, deformatore, impressionista, sintetico, dinamico, parolibero". Da queste premesse il manifesto passa a elencare quelli che devono essere i caratteri del cinema futurista, dalle "analogie cinematografate" alla "simultaneità e compenetrazione di tempi e luoghi diversi cinematografate", dalle "ricerche musicali cinematografate" ai "drammi d'oggetti cinematografati", dalle "ricostruzioni irreali del corpo umano cinematografate" alle "equivalenze lineari, plastiche, cromatiche ecc. di uomini, donne, avvenimenti, pensieri, musiche, sentimenti, pesi, odori, rumori cinematografati" e così via, per concludere: "Scomponiamo e ricomponiamo l'Universo secondo i nostri meravigliosi capricci". Come si è detto, queste intenzioni programmatiche sono rimaste in gran parte sulla carta: il cinema futurista non è mai nato veramente. Tuttavia le varie correnti dell'avanguardia cinematografica attinsero abbondantemente, in maniera diretta o indiretta, a questa sorgente tumultuosa e un poco torbida. Sicché, se il cinema futurista ha avuto un'esistenza precaria e casuale, l'influenza che il F. e i suoi manifesti hanno avuto sulle avanguardie successive è stata invece determinante e decisiva. Basti pensare, da un lato, a certe ricerche del cinema d'avanguardia in Germania negli anni immediatamente seguenti alla Prima guerra mondiale; dall'altro, agli esperimenti pratici e alle formulazioni teoriche di alcuni cineasti sovietici agli inizi degli anni Venti, per tacere della diretta influenza del F. italiano sul cubofuturismo russo, con un film come Drama v kabare futuristov n. 13 (Dramma nel cabaret futurista n. 13, 1913) di Vladimir P. Kas′janov o con gli interventi (e gli scenari) di Vladimir V. Majakovskij, di Michail F. Larionov e di altri in campo cinematografico. Anche i primi scritti di Lev V. Kulešov e le sue prove di montaggio, e più ancora i pro-grammi di Dziga Vertov e gli esperimenti del 'cineocchio', nonché le ricerche teoriche e pratiche del primo Sergej M. Ejzenštejn, si collocano sul versante della frantumazione dei linguaggi tradizionali e di quella scoperta della "velocità" e della "simultaneità" che l'avanguardia cinematografica sovietica aveva ereditato dal F. italiano attraverso il cubofuturismo russo. Né andrebbero sottaciute talune correnti del cosiddetto Impressionismo cinematografico francese e il movimento delle avanguardie parigine, dal Fernand Léger di Le ballet mécanique (1924) ai René Clair e Francis Picabia di Entr'acte (1924) al Man Ray di Retour à la raison (1923) sino al cinema surrealista e alla "sinfonia visiva" di Germaine Dulac, che risentono, probabilmente attraverso altri canali artistici e culturali, delle formulazioni programmatiche del manifesto di Marinetti e dei futuristi italiani.

Bibliografia

Archivi del futurismo, a cura di M. Drudi Gambillo, T. Fior, 2 voll., Roma 1958-59.

Ch. Baumgarth, Geschichte des Futurismus, Reinbeck bei Hamburg 1966.

M. Calvesi, L'arte moderna. 5: Dinamismo e simultaneità nella poetica futurista, Milano 1967.

Ginna e Corra: cinema e letteratura del futurismo, a cura di M. Verdone, Roma 1967.

A.G. Bragaglia, Fotodinamismo futurista, riprod. facsimilare dell'ed. del 1913³, con un regesto di A. Vigliani Bragaglia, saggi di M. Calvesi, M. Fagiolo, F. Menna, introd. di G.C. Argan, Torino 1970.

J. Mitry, Storia del cinema sperimentale, Milano 1971.

Poemi e scenari cinematografici d'avanguardia, a cura di M. Verdone, Roma 1975.

M. Verdone, Le avanguardie storiche del cinema, Torino 1977.

Manifesti, proclami, interventi e documenti teorici del futurismo 1909-1944, a cura di L. Caruso, Firenze 1980.

A.C. Hanson, The futurist imagination, New Haven 1983.

G. Lista, Le futurisme, Paris 1985 (trad. it. Milano 1986).

C. Salaris, Storia del futurismo: libri, giornali, manifesti, Roma 1985.

E. Crispolti, Storia e critica del futurismo, Roma-Bari 1986.

Futurismo e futuristi, a cura di P. Hulten, Milano 1986.

velocittà. Catalogo della Mostra, Milano 1986.

Il futurismo: arte e civiltà delle macchine, Ravenna 1987.

La città che sale: cinema, avanguardie e immaginario urbano, a cura di G.P. Brunetta, A. Costa, Trento 1990. Futurismo 1909-1944, a cura di E. Crispolti, Milano 2001.

G. Lista, Cinema e fotografia futurista, Milano 2001.

Vedi anche
Filippo Tommaso Marinétti Marinétti, Filippo Tommaso. - Scrittore italiano (Alessandria d'Egitto 1876 - Bellagio 1944). Compì gran parte dei suoi studi a Parigi e si affermò dapprima come poeta in lingua francese (La conquête des étoiles, 1902; Destruction, 1904; La ville charnelle, 1908). Nel 1905 fondò a Milano la rivista Poesia, ... Giacomo Balla Pittore italiano (Torino 1871 - Roma 1958). Si formò a Torino e a Roma, dove si trasferì nel 1893, in un ambito culturale partecipe del socialismo umanitario e del positivismo scientifico, affrontando tematiche come il paesaggio urbano e le condizioni umane (ciclo Dei viventi, 1902-1905), in un linguaggio ... Enrico Prampolini Pittore, scenografo, scrittore d'arte italiano (Modena 1894 - Roma 1956). Fu uno dei più noti rappresentanti del futurismo, cui aderì dal 1912, contribuendovi con «manifesti» e scritti polemici, caratterizzando fin dall'inizio la sua ricerca col prediligere come mezzo espressivo il collage polimaterico. ... Bruno Còrra Còrra, Bruno. - Pseudonimo dello scrittore italiano B. Corradini (Ravenna 1892 - Varese 1976); conobbe la sua migliore stagione nell'ambito del primo futurismo (manifesti del Teatro futurista sintetico, 1915, e La cinematografia futurista, 1916), alternando all'attività di teorico e saggista (Per l'arte ...
Categorie
  • MOVIMENTI CORRENTI E TEORIE in Cinema
Tag
  • FILIPPO TOMMASO MARINETTI
  • ANTON GIULIO BRAGAGLIA
  • PRIMA GUERRA MONDIALE
  • FERDINAND GUILLAUME
  • CINEMA SPERIMENTALE
Altri risultati per FUTURISMO
  • futurismo
    Dizionario di Storia (2010)
    Movimento letterario, artistico e politico, fondato nel 1909 da F.T. Marinetti. Attraverso una serie di «manifesti» e di clamorose polemiche, esso propugnò un’arte e un costume che avrebbero dovuto fare tabula rasa del passato e d’ogni forma espressiva tradizionale e che in effetti si informarono al ...
  • futurismo
    Enciclopedia on line
    Movimento letterario, artistico e politico, fondato nel 1909 da F.T. Marinetti. Il f., attraverso tutta una serie di ‘manifesti’ e di clamorose polemiche, propugnò un’arte e un costume che avrebbero dovuto fare tabula rasa del passato e di ogni forma espressiva tradizionale, ispirandosi al dinamismo ...
  • FUTURISMO
    Il Libro dell'Anno 2009
    Marco Bussagli Futurismo «È dall’Italia che noi lanciamo per il mondo questo nostro manifesto di violenza travolgente e incendiaria col quale fondiamo oggi il futurismo» (Filippo Tommaso Marinetti) Il futurismo e la figura umana in movimento di Marco Bussagli 5 febbraio La mostra Futurismo 1909-2009 ...
  • futurismo
    Enciclopedia dei ragazzi (2005)
    Stella Bottai La bellezza della velocità e del progresso Auto da corsa, potenti aerei, città illuminate: sono i simboli della vita moderna esaltati dai futuristi italiani all'inizio del 20° secolo. Dichiarano guerra al passato e immaginano un nuovo modo di scrivere, di vestire, di fare arte, cinema, ...
  • Futurismo
    Enciclopedia del Novecento (1978)
    PPär Bergman Maurizio Calvesi di Pär Bergman e Maurizio Calvesi FUTURISMO Futurismo letterario di Pär Bergman sommario: 1. Osservazioni preliminari.  2. Il futurismo italiano: a) presupposti; b) il futurismo italiano prima della grande guerra; c) alcuni tratti peculiari del futurismo italiano; d) ...
  • FUTURISMO
    Enciclopedia Italiana (1932)
    Filippo Tommaso Marinetti . Movimento artistico-politico svecchiatore, novatore, velocizzatore, creato da F. T. Marinetti a Milano nel 1909. Le sue idee fondamentali furono così enunciate nei varî manifesti: Arte-Vita esplosiva. Italianità parossista. Antimuseo. Anticultura. Antiaccademia. Antilogica. ...
Mostra altri risultati
Vocabolario
futurismo
futurismo s. m. [der. di futuro]. – Movimento letterario, artistico e politico, fondato nel 1909 da F. T. Marinetti in reazione, oltre che alla letteratura borghese dell’Ottocento, alla magniloquenza e all’estetismo dannunziani. Attraverso...
futurista
futurista s. m. e f. e agg. [der. di futurismo] (pl. m. -i). – Promotore, rappresentante, seguace del futurismo, in letteratura, in arte, in musica: la poetica dei f.; come agg.: arte, poesia f.; movimento f.; i manifesti futuristi.
  • Istituto
    • Chi Siamo
    • La nostra storia
  • Magazine
    • Agenda
    • Atlante
    • Il Faro
    • Il Chiasmo
    • Diritto
    • Il Tascabile
    • Le Parole Valgono
    • Lingua italiana
    • WebTv
  • Catalogo
    • Le Opere
    • Bottega Treccani
    • Gli Ebook
    • Le Nostre Sedi
  • Scuola e Formazione
    • Portale Treccani Scuola
    • Formazione Digitale
    • Formazione Master
    • Scuola del Tascabile
  • Libri
    • Vai al portale
  • Arte
    • Vai al portale
  • Treccani Cultura
    • Chi Siamo
    • Come Aderire
    • Progetti
    • Iniziative Cultura
    • Eventi Sala Igea
  • ACQUISTA SU EMPORIUM
    • Arte
    • Cartoleria
    • Design & Alto Artigianato
    • Editoria
    • Idee
    • Marchi e Selezioni
  • Accedi
    • Modifica Profilo
    • Treccani X
  • Ricerca
    • Enciclopedia
    • Vocabolario
    • Sinonimi
    • Biografico
    • Indice Alfabetico

Istituto della Enciclopedia Italiana fondata da Giovanni Treccani S.p.A. © Tutti i diritti riservati

Partita Iva 00892411000

  • facebook
  • twitter
  • youtube
  • instagram
  • Contatti
  • Redazione
  • Termini e Condizioni generali
  • Condizioni di utilizzo dei Servizi
  • Informazioni sui Cookie
  • Trattamento dei dati personali