Poeta e drammaturgo svedese (Stoccolma 1928 - ivi 2007). Fin dalle raccolte Ryttaren ("Il cavaliere", 1949) e Narren ("Il folle", 1952) diede prova di originale tempra poetica. Traduttore di E. Pound, ne riprese la tecnica negli epigrammi ironici F. C. Tietjens (1954). Alla raccolta Telegram ("Telegramma", 1957), aperta a varie possibilità di stile, seguì la più matura Röster ("Voci", 1964), in cui il disagio esistenziale è affidato a voci fittizie (Fröding, Don Giovanni, il ballerino Nižinskij). Un nuovo impegno, già accennato in Ändå ("Tuttavia", 1968), e presente soprattutto nelle canzoni popolari e di protesta politica (Snurra min jord "Gira, terra mia", 1958; Jack Uppskäraren "Jack lo Squartatore", 1966; Visor svarta och röda "Canzoni nere e rosse", 1972), si rivela nei melodici canti dei pescatori di Chioggia, scritti per una rappresentazione di Goldoni, in Det möjliga ("Il possibile", 1974). I sonetti di Sånger ("Canti", 1987), dove unica interlocutrice è la "stupida morte", segnarono poi un diverso atteggiamento e impegno formale. Della sua vasta produzione drammatica, ispirata al cinema e al teatro dell'assurdo, spesso di tipo cabarettistico, ricordiamo Charlie Mc Death (1961), Mary Lou (1962), Söndagspromenaden ("La passeggiata domenicale", 1963), Borgaren och Marx ("Il borghese e Marx", 1970). Altre opere: Haren och vrȧken ("La lepre e la poiana", 1978), Lasse i Gatan (1982). Tra le opere più recenti, Vänner ("Amici", 1991) e Loggbok ("Giornale di bordo", 1996) e le traduzioni di Peer Gynt di Ibsen (1991) e L'école des femmes di Molière (1992).