(sp. la Mancha) Regione storica della Spagna centrale, nella parte sud-orientale della Nuova Castiglia. Costituita in provincia nel 1691, dopo la divisione amministrativa del 1833 comprendeva per intero la provincia di Ciudad Real e parti delle provincia di Toledo, Albacete e Cuenca. Attualmente, insieme con la Castiglia, costituisce una delle comunità autonome spagnole, la Castiglia-La Mancia.
È un vasto territorio pianeggiante, a circa 600-700 m d’altezza, delimitato a N dalla Mesa de Ocaña, a NE dalla Serranía de Cuenca, a S dalla Sierra Morena e a O dai Monti di Toledo, e costituito da terreni gessosi, salini, interessati da fenomeni carsici (oyos). Il clima è continentale, con escursioni termiche annue di notevole ampiezza (minime di −22 °C; massime di 45 °C) e con piovosità assai scarsa (non oltre i 400 mm annui). Il paesaggio risultante da tali condizioni (che si vanno mitigando verso la M. alta, nella Mesa de Ocaña) presenta un’assoluta prevalenza della steppa; vi sono zone palustri e lagune salate. L’economia è agricolo-pastorale (grano, ovini; anche lino, canapa, zafferano, vite e olivo). Classici e leggendari elementi del paesaggio sono gli antichi mulini a vento, in gran parte inattivi e conservati in omaggio alla popolarità di una tradizione letteraria.