Chimico, medico e filosofo (Bruxelles 1579 - Vilvoorde, Bruxelles, 1644). Rappresentante tra i più rilevanti della iatrochimica, condusse pionieristiche ricerche sui fluidi aeriformi, che fu il primo a denominare gaz (da cui la forma odierna gas) dal termine greco χάος, e in particolar modo sull'anidride carbonica. Ricollegandosi al naturalismo tedesco e alle sue attitudine sperimentalistiche, H. sviluppò in ambito filosofico la dottrina paracelsiana dell'archeus, inteso in quanto forma vivente e operante nei singoli organismi. L'edizione dei suoi scritti editi e inediti, curata dopo la sua morte dal figlio e pubblicata nel 1648 con il titolo Ortus medicinae, ebbe numerose ristampe e traduzioni.
Di famiglia olandese, temperamento irrequieto, passò dagli studi umanistici a quelli filosofici, dallo stoicismo alla cabala e alla magia e infine al misticismo di J. Tauler e di Tommaso da Kempis. Più tardi, divenuto per influsso dell'opera di Paracelso uno dei più notevoli rappresentanti della iatrochimica, ebbe, come medico, larghissima fama. Dopo la sua morte, il figlio Franciscus Mercurius curò l'edizione delle sue opere (Ortus medicinae, 1648), presto tradotte nelle principali lingue. Come filosofo, egli si ricollega al naturalismo di Paracelso, di cui sviluppò soprattutto la dottrina dell'archeus, principio vitale delle singole realtà. Come chimico, ha studiato la dissoluzione dei metalli negli acidi e la loro estrazione dai sali formatisi, la preparazione del vetriolo di rame (solfato di rame) per ossidazione del solfuro, alcuni processi di fermentazione, ecc.; notevoli i suoi studî sui fluidi aeriformi, riferendosi ai quali usò per primo il termine gaz (poi divenuto gas) traendolo dal greco χάος, con riferimento alla condizione "caotica" che caratterizza questo stato di aggregazione della materia e che egli chiaramente riconobbe; riuscì a isolare l'anidride carbonica, che chiamò "gaz silvestre" in quanto notò che essa si formava per azione degli acidi sulle ceneri delle piante. Celebre è rimasto il suo esperimento sull'accrescimento in massa e dimensioni di un ramo di salice piantato in un vaso, al quale veniva aggiunta solo acqua; per H. tale aumento era dovuto alla trasformazione dell'acqua (considerata come il principio materiale di tutte le cose) in legno operata dall'archeus.
Scarsissime le sue pubblicazioni in vita, tra cui occorre citare uno scritto in olandese sull'"arte di guarire secondo segrete leggi di natura" (Leida 1615): dopo la sua morte, il figlio Franciscus Mercurius curò l'edizione completa degli scritti editi e inediti (Ortus medicinae, Amsterdam 1648: più volte ristampata, e presto tradotta in olandese, inglese, francese e tedesco).