Amminoacido di formula
che si ottiene per idrolisi di numerose sostanze proteiche; si presenta in cristalli incolori, otticamente attivi, solubili in acqua, insolubili in alcol e in etere, che per decarbossilazione si trasformano in istamina. Si può ottenere per sintesi in modi diversi. Per quanto riguarda il suo valore nutritivo, l’i. non è considerata un amminoacido essenziale per l’uomo adulto e per l’adolescente, mentre lo è per la prima infanzia. È inoltre essenziale per la maggior parte dei Mammiferi. L’i. è contenuta in proporzioni relativamente elevate nell’emoglobina. Il gruppo imidazolo dell’i. costituisce il sito attivo di molti enzimi: modificazioni chimiche di specifici residui d’i. ne causano infatti l’inattivazione. La principale via del catabolismo dell’i. nei Mammiferi e nell’uomo passa per la sua trasformazione ad acido glutammico, che ha inizio con la degradazione dell’i. ad acido urocanico per azione dell’enzima istidasi.
La carenza ereditaria di istidinasi (l’enzima che scinde l’i.), trasmessa come un carattere recessivo, porta all’accumulo in circolo di i. (istidinemia) con un quadro di ritardo mentale e staturale, anemia, scarsa pigmentazione cutanea; si accompagna a un’aumentata escrezione dell’amminoacido nelle urine (istidinuria). Una elevata istidinuria può verificarsi durante la gravidanza (istidinuria gravidica) e in alcune condizioni di insufficienza funzionale epatica.