INFORMATICA, INDUSTRIA DELLA.
– L’industria dell’informatica in Italia. Sviluppi recenti dell’industria del computer hardware. Sviluppi recenti dell’industria del computer software. La convergenza tra settori. Webgrafia
In generale, è possibile descrivere l’i. dell’i. come articolata in due macrosettori: la produzione del computer hardware e la produzione di software. Hardware e software, a loro volta, rappresentano settori ampi che è possibile segmentare più accuratamente. Il computer hardware include non solo gli elaboratori di dati (i computer) e le loro parti, per es. i microprocessori, ma anche le stampanti e le memorie esterne. La produzione del software si può suddividere in almeno due segmenti: la produzione di sistemi operativi e la produzione di applicazioni. I sistemi operati vi sono software che mettono in comunicazione l’hardware con le applicazioni mentre queste ultime entrano in contatto diretto con l’utilizzatore finale a cui permettono l’esecuzione di funzioni specifiche. Per es., le applicazioni che le aziende tipicamente utilizzano sono software che servono alla gestione delle risorse dell’azienda come gli enterprise resource planning (ERP) o alla gestione delle relazioni con i clienti come i customer relationships management (CRM). Negli Stati Uniti l’i. dell’i. è identificata con l’information technology (IT), o tecnologia dell’informazione. Questa definizione è spesso usata con due significati leggermente differenti. Il primo significato, più ristretto, riguarda il sottoinsieme di software che è prodotto a servizio delle attività delle aziende. La seconda accezione, al contrario, è più ampia e include la produzione dei computer, o meglio, dei sistemi di elaborazione elettronica dei dati, di software e servizi, e la produzione di apparecchi per la telecomunicazione. Prendendo in considerazione la distinzione tra computer hardware e software, è possibile descrivere l’i. dell’i. tramite codici di classificazione nazionali e internazionali. Lo Standard industrial classification (SIC) è un sistema definito dalla U.S. bureau of the census che classifica i prodotti e i servizi in diversi settori utilizzando codici a sette cifre. Per definire il settore, o i settori, dell’informatica, nel sistema SIC, si considerano i codici 35 e 73 che rispettivamente fanno riferimento alla produzione di computer (industrial and commercial machinery and computer equipment) e ai servizi alle imprese (business services) tra i quali sono comprese le attività di programmazione. In particolare, nel sottocodice 737 del codice 73 si trovano le attività di programmazione, di analisi ed elaborazione dati e altri servizi collegati all’utilizzo del computer (computer programming, data processing, andother computer related services).
L’industria dell’informatica in Italia. – Il codice ATECO (ATtività ECOnomiche) è una classificazione adottata dal-l’ISTAT - Istituto nazionale di statistica, per le rilevazioni nazionali di carattere economico. Si tratta di una classificazione alfanumerica con diversi gradi di dettaglio. Anche nella classificazione ATECO, si rileva la separazione tra produzione di hardware (codice 26; in particolare, sottocodice 26.2), produzione di software, consulenza informatica e attività connesse (codice 62) e attività dei servizi dell’informatica e altri servizi informatici (codice 63). Analizzando i dati delle aziende iscritte alle camere di commercio italiane, è possibile costruire una descrizione demografica delle aziende in questi settori. Il settore con il maggior numero di imprese è quello operante nella produzione di software (codice 62) con 21.123 unità, seguito dal settore delle attività dei servizi d’informatica (codice 63) con 18.413 unità e infine da quello della fabbricazione di computer e unità periferiche (sottocodice 26.2) con 1519 aziende (figg. 1 e 2). Analizzando le aziende nei vari raggruppamenti (figg. 3 e 4), si nota che il raggruppamento con il fatturato medio più alto è quello relativo al sottocodice 26.2, con un fatturato medio superiore ai 2 milioni di euro e un numero medio di dipendenti pari a dieci. Il raggruppamento del codice 62 segue in termini di dimensioni medie delle aziende con un fatturato medio pari a 1,6 milioni di euro e un numero medio di dipendenti attorno ai dieci. Ultime in termini di dimensioni sono le aziende del codice 63 con un fatturato medio pari a circa 800.000 euro e un numero medio di dipendenti pari a cinque.
Sviluppi recenti dell’industria del computer hardware. – Negli ultimi dieci anni, il settore dei computer hardware si è organizzato sulle linee della segmentazione emersa negli anni Settanta e Ottanta del 20° sec. tra due grandi tipologie di prodotti: i mainframes, con grande potenza computazionale, molto costosi e tendenzialmente utilizzati da aziende, e i microcomputer accessibili al grande pubblico. In particolare, le caratteristiche base del microcomputer sono quelle che hanno contraddistinto un’ampia famiglia di prodotti: oltre al desktop e al laptop, anche i tablet e le console per videogiochi (queste ultime possono essere considerate nella famiglia allargata di computer). È fondamentale la convergenza avvenuta tra il settore dell’hardware e quello della telefonia. I cosiddetti smartphone, infatti, dotati di processore, memorie via via più capienti e sistemi operativi, sono sempre più simili ai computer. Nel 2007 e nel 2010 Apple e Samsung hanno lanciato rispettivamente l’iPhone e il Galaxy. Nel 2014, i maggiori produttori di smartphone sono aziende provenienti dal settore dell’hardware: Samsung e Apple, rispettivamente primo e secondo per vendite globali, e Lenovo, terzo produttore, costituiscono insieme due terzi del mercato totale. Questi tre concorrenti, tuttavia, si trovano a fronteggiare anche Google, che proviene dal settore della produzione di software e che nel 2010 ha lanciato la serie di smartphone Nexus, realizzati tramite alleanze con produttori di hardware. Apple e Samsung competono poi, testa a testa, anche nel segmento dei tablet.
Sviluppi recenti dell’industria del computer software.– Le attività di produzione di software sono sempre più legate alla fornitura di servizi per le imprese. In quest’area di attività, dove IBM compete con la tedesca SAP, un segmento consolidato riguarda la produzione di ERP e CRM. I primi sono software che organizzano e coordinano la raccolta di informazioni sui processi tipici di azienda (per es., approvvigionamenti, vendite, gestione del magazzino). I secondi sono software che gestiscono le informazioni riguardo ai clienti dell’azienda e facilitano le relazioni con questi ultimi. Si aggiungono poi software per la gestione delle catene di subfornitura, gli SCM (Supply Chain Management), utilizzati per governare i flussi di materiali e informazioni tra clienti e fornitori.
Un’area di recente sviluppo è quella della business intelligence (BI) che riguarda un insieme di tecniche per la raccolta e trasformazione di dati grezzi in informazioni rilevanti per l’attività aziendale. L’obiettivo fondamentale della BI è quello di interpretare grandi corpi di dati destrutturati utilizzando software che servono, da una parte, ad archiviare e immagazzinare dati nelle dat warehouses (letteralmente magazzini di dati) e, dall’altra, a estrarre, trasformare e rendere disponibili questi dati per la lettura e l’interpretazione ai fini della gestione aziendale. All’interno della BI, un insieme di software sono utilizzati per l’attività che viene definita di OLAP (Online AnalyticalProcessing) e servono a estrarre e organizzare dati (per es., vendite, costi e prezzi) su varie dimensioni. Su questa famiglia di prodotti sono in competizione IBM, Oracle e Microsoft. Sempre all’interno della categoria dei software per la BI, una famiglia di strumenti specificatamente utilizzati per la reportistica e la visualizzazione dei dati sono i dashboards (o cruscotti) che costituiscono interfacce per l’interrogazione di basi di dati. Al crescere della quantità di dati immagazzinabili e al diffondersi di basi di dati quantificabili nell’ordine dei Zettabyte, ovvero miliardi di Terabyte, i cosiddetti big data, questi strumenti adatti all’interrogazione di database rappresentano un’importante area di sviluppo del software.
La crescente complessità dell’implemetazione organizzativa dei software ha portato a una sempre maggiore convergenza tra l’i. dell’i., in particolare la produzione di software, e la consulenza aziendale. Per fare un esempio, un segmento su cui aziende storicamente attive nel settore della produzione di software sono entrate in competizione con aziende di consulenza alla fine della prima decade del 21° sec. è il product life cycle management (PLM). Il PLM è un sistema informativo completo che integra e coordina tutti gli aspetti che ruotano intorno al prodotto, dal concepimento, alla progettazione, alla produzione e alla commercializzazione. Come comprensibile, in questo caso, l’applicazione di sistemi complessi che integrano vari software richiede anche le conoscenze necessarie per la riprogettazione dei processi organizzativi aziendali. Un’altra area di attività da cui la produzione di software ha ricevuto ulteriore linfa vitale è il settore della telefonia mobile. Gli smartphone, infatti, costituiscono una naturale area di applicazione per i sistemi operativi. Nel 2007 Google ha lanciato Android, sistema operativo aperto per dispositivi mobili, tablet e smartphone, e nel 2013 i dispositivi che utilizzano Android sono diventati un miliardo. Nel 2014, il mercato dei sistemi operativi per smartphone è dominato da Android che è installato sull’80% dei telefoni in commercio mentre il sistema operativo di Apple (iOS) ha una quota del 15% e Microsoft segue con il 3%. Infine, un’altra area importante di produzione di software è quella dei videogiochi (v. videogame), articolata a sua volta in videogiochi per console e videogiochi per smartphone e tablet.
La convergenza tra settori. – Dato il pervasivo utilizzo di software e hardware nei più svariati contesti produttivi, è sempre più frequente vedere l’erosione dei confini tra il settore dell’informatica e altri settori. In questo senso, Michael E. Porter e James E. Heppelmann (2014) parlano della terza ondata di innovazione legata all’informatica; in cui la tecnologia dell’informazione non è a supporto dell’attività economica, per aumentare l’efficienza nella produzione, ma entra nell’essenza stessa dei prodotti e dei servizi. Con l’espressione Internet of things si definisce una nuova generazione di prodotti che integrano connettività, processori, interfaccia grafiche avanzate e sistemi operativi assegnando funzionalità totalmente nuove a oggetti tradizionali. Gli smartphone sono solo una delle aree di convergenza. Un’altra area è quella dei cosiddetti smart watches; nel 2015 Apple ha lanciato Apple watch con cui è possibile attivare un lettore MP3, connettersi a Internet, visualizzare messaggi ed e-mail ricevute, e avviare e ricevere telefonate. Di futura espansione è poi l’incontro tra il settore dell’informatica e quello dell’automobile (v. industria automobilistica). Questi due settori sono sempre di più in rotta di convergenza. Nel 2010, Google ha presentato un prototipo di autoveicolo con pilota automatico di cui prevede nel 2017 la produzione industriale. La promessa di questo progetto si lega alla prospettiva di integrare nell’automobile tutti i servizi che Google già offre. Per es., l’auto Google potrebbe anticipare il percorso basandosi sull’agenda di Google Calendar, suggerire variazioni di traiettoria monitorando lo stato del traffico con Google Map. Non a caso, nel 2013, Google ha acquisito Waze, un’applicazione per cellulari che raccoglie dagli utenti informazioni circa lo stato della circolazione. Sempre in questa direzione, nel 2015 Apple ha acquisito il know-how del direttore di una delle unità di ricerca e sviluppo Mercedes-Benz, che a sua volta nello stesso anno ha messo a punto il modello F015, vettura dotata di pilota automatico e prevista in uscita sul mercato per il 2020.
Webgrafia: M.E. Porter, J.E. Heppelmann, How smart, connected products are transforming competition, «Harvard business review», 2014, https://hbr.org/2014/11/how-smart-connectedproducts-are-transforming-competition (19 luglio 2015).