VIDEOGAME.
– Dispositivi di gioco. Le tipologie
Con il termine videogame si indica qualsiasi gioco virtuale e interattivo che si svolge su di un supporto elettronico coinvolgendo uno o più giocatori. Inizialmente il termine si utilizzava per indicare tutte quelle apparecchiature elettroniche il cui funzionamento era garantito dal collegamento con display esterni quali, per es., il televisore. Ora, in seguito all’incremento delle vendite e al progressivo miglioramento dei dispositivi grafici, segnato in particolar modo dal passaggio dai bidimensionali ai tridimensionali, l’utilizzo del termine è stato esteso a ogni tipologia di supporto digitale che produca immagini interattive.
Dispositivi di gioco. – I sistemi, detti anche piattaforme, che ospitano i v. possono essere distinti in due macro-gruppi: quelli finalizzati esclusivamente all’intrattenimento ludico e quelli che hanno ulteriori funzioni. Se nel primo gruppo si possono inserire le console, nel secondo invece si annoverano computer e smartphone. Entrambi i macro-gruppi possono essere a loro volta suddivisi a seconda se il supporto sia portatile o no. Nel primo caso i supporti sono computer portatili, tablet, console portatili e telefoni cellulari che consentono di poter giocare anche al di fuori delle mura domestiche. Mentre nel secondo, rientrano le console e i computer fissi, la cui commercializzazione e diffusione ha messo in crisi i v. arcade (ossia v. cabinati, da sala, dall’inglese arcade, «sala giochi»), le macchine poste all’interno di una struttura che fornivano la possibilità di accedere a un solo v. attraverso il pagamento con soldi o gettoni. In tempi recenti, in concomitanza con lo sviluppo e la diffusione dei social network, anche alcuni siti Internet si sono dotati di giochi interattivi, solitamente bidimensionali e semplici, il cui accesso risulta essere libero. Anche il supporto hardware varia a seconda del sistema ospite: dalla cartuccia, scheda elettronica collegabile mediante un connettore, ai CD-ROM, fino alla recente possibilità di rendere il possesso del v. virtuale tramite il download digitale. Grazie al potenziamento di Internet, molti v. sono stati ideati con la modalità multiplayer, con la quale più giocatori possono sfidarsi simultaneamente pur essendo molto distanti tra loro, in particolare dai dispositivi mobili, scaricando specifiche applicazioni (v. app) da apposite piattaforme di distribuzione on-line.
I v. per poter funzionare necessitano, nella maggior parte dei casi, dell’utilizzo di un gestore del gioco (game controller), che può essere collegato allo strumento utilizzato. Tra i controllers più diffusi si annoverano, oltre alla tastiera, al mouse del computer, ai joystycks e ai joypads anche strumenti specificamente ideati per aiutare il giocatore a creare una maggiore empatia con la situazione virtuale nella quale si sta relazionando, come, per es., pistole e cloche di automobili. Negli ultimi tempi sono stati sviluppati nuovi controllers che seguono una diversa logica in quanto il giocatore non deve avere le mani occupate, ma i suoi movimenti vengono ripresi, attraverso pedane interattive e sistemi di rilevamento di movimento, e trasposti direttamente nel videogame.
Le tipologie. – La decisione di utilizzare un controller al posto di un altro deriva principalmente dalla tipologia o genere di v. con cui si sta giocando. Infatti i v. possono essere suddivisi in generi basati non sullo stile o sugli eventi narrativi, ma sulla modalità di partecipazione al gioco. Se ne possono identificare circa sei tipologie principali: gioco di ruolo, d’azione e d’avventura, di sport, di strategia e di simulazione.
Nei v. di ruolo, che attingono esplicitamente alla tradizione dei giochi di ruolo quali Dungeons & Dragons, il gameplayer ricopre il ruolo di uno o più personaggi che possiedono una serie di caratteristiche come forza, poteri magici e resistenza. Durante lo svolgimento della partita egli deve accrescere le sue doti per poter superare i livelli e quindi vincere la partita.
I v. d’azione, che coprono una delle più ampie fette del mercato, si basano su un numero non meglio precisato di avvenimenti tempestivi ai quali il giocatore deve rispondere per poter sopravvivere. Questa tipologia può essere a sua volta suddivisa in base alle attività richieste in tre insiemi: il ‘picchiaduro’, che, come suggerisce il nome, si basa su combattimenti corpo a corpo (ulteriormente classificabile a seconda dei tipi di lotta implicati), lo ‘sparattutto’ dove l’alter ego digitale deve attaccare e difendersi utilizzando principalmente armi da fuoco. Sempre nei v. d’azione si inseriscono quelli a ‘piattaforma’ in cui l’avatar virtuale deve superare una serie di ostacoli per poter raggiungere i vari livelli costituiti.
I v. d’avventura sono incentrati su storie interattive che richiedono la soluzione di una serie di enigmi attraverso la raccolta di oggetti, l’esplorazione dei luoghi e la conversazione con i personaggi presenti nel gioco.
I v. a tematica sportiva, come suggerisce il nome, ricostruiscono un evento sportivo in cui il giocatore si ritrova a gareggiare. Calcio, tennis, golf e basket sono soltanto alcuni degli sport che si possono trovare in questa tipologia.
I v. di simulazione hanno come caratteristica principale il fatto di ricreare aspetti ed eventi della vita reale. A essere riprodotti possono essere veicoli (automobili, aeroplani, biciclette) o la vita quotidiana di persone o animali delle cui azioni il giocatore detiene il pieno controllo. Si possono ascrivere a questa tipologia di gioco sia i v. di simulazioni gestionali, in cui il soggetto può costruire e amministrare una città, un ospedale o un parco divertimenti, sia i v. che replicano altri giochi, come il gioco del biliardo, gli scacchi e il solitario.
Ovviamente questa suddivisione in generi non deve essere ritenuta rigida e monolitica, ma in forte evoluzione, soprattutto in base ai nuovi v. che, una volta presentati sul mercato, possono trasformare radicalmente la regole sopra elencate.