(gr. ῎Ικαρος)
Mitico figlio di Dedalo e di Naucrate, schiava di Minosse. Rinchiuso con il padre nel labirinto di Creta, fuggì volando con le ali che Dedalo aveva adattato con la cera al proprio corpo e a quello del figlio. Ma, avvicinatosi troppo al Sole, la cera si sciolse e I. cadde nel mare che da lui fu detto Icario. Secondo un’altra versione, Dedalo era fuggito da Atene, dopo aver ucciso per gelosia d’arte il nipote Talo, e I., anch’egli bandito, si mise alla sua ricerca, ma fece naufragio presso Samo (e il mare prese nome da lui) e il suo corpo, rigettato sulla spiaggia dell’isola di Icaria, fu sotterrato da Eracle. I. talvolta è detto inventore dei lavori in legno.
Pianetino contraddistinto con il numero 1566 nella lista degli asteroidi; deve il suo nome alla circostanza di avvicinarsi particolarmente al Sole (il suo perielio dista dal Sole circa 28 milioni di km). Ha diametro di circa 1 km e percorre con un periodo di 409 giorni un’orbita molto allungata (eccentricità 0,83), con afelio esterno all’orbita di Marte e perielio all’interno dell’orbita di Mercurio. Ha una massa di ∿5∙1012 kg. È un oggetto astronomico di particolare interesse poiché i nodi della sua orbita sono molto prossimi alle orbite di Mercurio e della Terra.