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SANDERS-BRAHMS, Helma

di Daniela Angelucci - Enciclopedia del Cinema (2004)
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Sanders-Brahms, Helma (propr. Sanders, Helma)

Daniela Angelucci

Regista cinematografica tedesca, nata a Emden il 20 novembre 1940. Rappresentante dello Junger deutscher Film, è una delle registe del suo Paese più conosciute all'estero e presenti nei festival. Nei suoi film l'attenzione ai mutamenti sociali e, in particolare, al ruolo della donna si fonde con la volontà di sperimentare tecniche e modalità espressive originali.

Dopo aver frequentato una scuola di recitazione, compì studi umanistici presso l'Università di Colonia; svolse quindi vari mestieri, tra cui l'annunciatrice per la televisione. Nel 1967 aggiunse al suo cognome quello della madre, discendente del musicista J. Brahms. Nello stesso anno, nel corso di un viaggio in Italia intrapreso per conto del programma televisivo per cui lavorava, conobbe Pier Paolo Pasolini, del quale fu aiuto regista per Medea (1969). L'anno successivo realizzò il suo primo film, Angelika Urban, Verkäuferin, verlobt (1970), un documentario sulla vita di una commessa di Colonia, girato in 16 mm e premiato al Festival del cortometraggio di Oberhausen. Dopo alcuni altri documentari (Die industrielle Reservearmee, 1971; Die Maschine, 1973) e film per la televisione (Der Angestellte, 1972), diresse il suo primo lungometraggio per il grande schermo, Unter dem Pflaster ist der Strand (1975; Sotto il selciato c'è la spiaggia), incentrato sulle vicende di una coppia dopo l'esperienza del Sessantotto; girato con un budget molto ridotto e senza un vero e proprio copione, il film attirò l'attenzione della critica, soprattutto francese e italiana. La figura femminile risulta al centro della sua riflessione anche in Shirins Hochzeit (1976; Le nozze di Shirin), incentrato su una giovane immigrata che tenta invano di ribellarsi ai condizionamenti familiari e sociali; avversato dalla comunità turca residente in Germania, ottenne però un buon successo di pubblico. Del 1977 è Heinrich, interessante indagine sulla vita di H. von Kleist, da un racconto del quale, due anni prima, la S.-B. aveva tratto il film per la televisione Erdbeben in Chili.

Gli anni Ottanta sono stati inaugurati dal successo internazionale di Deutschland bleiche Mutter (1980; Germania pallida madre), in cui la S.-B. racconta le traversie dei genitori, in particolare della madre, nel periodo del dopoguerra; il film, presentato al Festival di Berlino, utilizza l'approccio autobiografico per approdare a una più ampia analisi del ruolo sociale della donna. Una figura materna, nella sua relazione di forte conflittualità con la figlia, è al centro di Flügel und Fesseln, noto anche come L'avenir d'Emilie (1984), che si svolge nell'arco temporale di ventiquattro ore; narrata in tempo reale è invece la storia di Laputa (1986), il cui titolo è ispirato al romanzo di J. Swift Gulliver's travels. La S.-B. ha poi partecipato al film femminile collettivo Felix (1988; Essere donne), con l'episodio Er am ende. Testimonianze dell'interesse della regista per i cambiamenti politici e sociali del proprio Paese sono Apfelbäume (1992), film sulla caduta del muro di Berlino proiettato al Festival di Cannes nella sezione Un certain regard, e Jetzt leben ‒ Juden in Berlin (1995); ha invece confermato la sua passione per la letteratura tedesca con Mein Herz ‒ Niemandem (1997), sui poeti G. Benn ed E. Lasker-Schüler. Nel 2000 ha realizzato Clara, dedicato a Clara Schuhmann.

La S.-B. si è occupata di teatro e di cinema anche a livello teorico e critico, scrivendo saggi e articoli per quotidiani e riviste. Nel 1995 è stata intervistata, con altri registi tedeschi, nel documentario televisivo Die Nacht der Regisseure (La notte dei registi) di Edgar Reitz per la celebrazione del centenario della nascita del cinema.

Bibliografia

R. Möhrmann, Helma Sanders-Brahms, in Die Frau mit der Kamera, München-Wien 1980, pp. 141-60.

A. Bergala, Lettre à Helma Sanders-Brahms sur un cinéma sans consolation, in "Cahiers du cinéma", 1981, 329, pp. 19-24.

J.-L. Cros, D. Parra, Helma Sanders-Brahms, l'indomptable, in "Image et son", 1982, 373, pp. 65-80.

Cinegraph. Lexikon zur deutschsprachigen Film, hrsg. H.-M. Bock, München 1984, ad vocem.

G.A. Foster, Women film directors, Westport (CT)-London 1995, ad vocem.

Vedi anche
Festival di Berlino Festival cinematografico istituito nel 1951 su iniziativa degli Stati Uniti e dell'Alleanza occidentale, per riavviare l'attività culturale di Berlino, in ripresa dopo le distruzioni della guerra. Nel corso degli anni si è imposto come uno dei più importanti appuntamenti del cinema mondiale. Per la sua ... documentario Film (per lo più cortometraggio) informativo o istruttivo su avvenimenti, luoghi, attività, senza aggiunta di elementi inventivi o fantastici. Può essere distinto in categorie che ne specificano le caratteristiche: di attualità (film-giornale, rassegna di fatti o avvenimenti contemporanei in tutto il ... Festival di Cannes Festival cinematografico tra i più famosi del mondo che si svolge nella cittadina meridionale della Francia. Negli anni è riuscito ad affermare il proprio prestigio coniugando le ragioni dell’arte e quelle dell’industria e del mercato. Nato nel 1939, e subito sospeso a causa della guerra, è diventato, ... recitazione Lettura in pubblico o dizione a memoria di un testo, o interpretazione di un’opera o di parte di un’opera teatrale, cinematografica, radiofonica o televisiva. 1. La recitazione teatrale È l’arte di rendere fisicamente attuale (con i mezzi espressivi del proprio corpo: voce, gesto, movimento) un’esistenza ...
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