Vedi Guyana dell'anno: 2012 - 2013 - 2014 - 2015 - 2016
La Guyana, stato posto a nord del continente sudamericano, gode tradizionalmente di saldi legami con i paesi del Golfo del Messico. Membro della Comunità Caraibica (Caricom) sin dalla fondazione nel 1973, ospita a Georgetown la sede del suo Segretariato. La Guyana ha una struttura istituzionale semipresidenziale e un parlamento unicamerale eletto con mandato quinquennale. Il sistema politico interno si articola formalmente in senso bipartitico. In realtà, però, il paese è diviso etnicamente: il 43,5% della popolazione discende dagli immigrati indiani, mentre il 30% ha origini africane. I partiti rispecchiano perfettamente la bipartizione etnica, con il People’s National Congress (Pnc) che rappresenta gli abitanti di origine africana e il People’s Progressive Party (Ppp) che è invece espressione della popolazione di origine indiana. Considerando la distribuzione percentuale delle etnie si comprende, dunque, come mai il Ppp sia rimasto ininterrottamente al potere fra 1992 e 2015, anno in cui le elezioni sono state vinte dalla nuova coalizione Apnu-Afc. Il predominio del Ppp è stato causa di gravi crisi politico-sociali, soprattutto durante i periodi pre e post-elettorali e, ancora oggi, le relazioni tra Ppp e Pnc sono caratterizzate da un’estrema diffidenza.
I problemi più gravi del paese riguardano le condizioni di vita della popolazione. In Guyana il processo di riduzione della povertà è fermo dal 1990 e circa un terzo della popolazione vive con meno di un dollaro al giorno. Il paese ha un tasso di emigrazione tra i più alti al mondo – oltre il 40% dei cittadini risiede all’estero – e, nella regione, è uno dei maggiori destinatari di rimesse in rapporto al pil. L’emorragia di lavoratori qualificati (pari all’80% del flusso emigratorio totale) priva il paese di professionisti in settori chiave, come la sanità. La struttura economica ruota ancora attorno alla produzione agricola (in particolare quella dello zucchero, che però negli ultimi anni ha subito un calo del 32,5%) e all’industria mineraria (oro e bauxite).
Rilevanti sono inoltre le problematiche di sicurezza interna, con ricadute pesanti sul piano sociale. La Guyana è, anzitutto, uno degli hub regionali dei narcotrafficanti sudamericani che, grazie alla posizione geografica del paese, dispongono di uno sbocco sull’Atlantico. Per questo la violenza connessa al traffico di droga si è assommata a quella delle organizzazioni criminali locali e agli omicidi di carattere politico. Le relazioni internazionali del paese sono oggi relativamente stabili. La Guyana collabora con gli Usa per contrastare il narcotraffico, mentre con il Venezuela sono state superate le antiche contese territoriali, soprattutto da quando il governo di Georgetown è diventato membro osservatore dell’Alleanza bolivariana. Anche le relazioni con il Suriname sono migliorate, a partire dall’elezione a presidente di quest’ultimo paese di Desiré Bouterse, avvenuta nel 2010. L’11 luglio 2013 Suriname e Guyana hanno firmato un accordo per diventare membri associati del Mercosur, che promuove l’integrazione economica e la valorizzazione dei legami culturali tra i diversi partner.