Poeta macedone (Ochrida 1830 - ivi 1893). Annoverato dai Bulgari tra i più notevoli esponenti della loro moderna poesia nazionale, è invece considerato dai teorici della "letteratura macedone" il più significativo esponente di una cultura locale, autonoma nei confronti della Bulgaria. Scrisse i suoi componimenti dapprima in greco, poi in una lingua basata sul dialetto di Ochrida, e infine si servì della lingua letteraria bulgara. Il suo primo poema (1860), intitolato ᾿Αρματολός ("L'armatolo"), è la sua opera maggiore; in seguito, P. lo tradusse nella sua lingua materna, intitolandolo Serdarot. Poi (1861) scrisse un altro poema su Scanderbeg (Skenderbej). Dal greco tradusse ancora parte dell'Iliade e, dall'italiano, parte della Gerusalemme liberata e dell'Orlando furioso. In bulgaro, verso la fine della vita, scrisse un'interessante autobiografia.