Scrittore svedese (Karlstad 1937 - Stoccolma 2000). T. è considerato, con L. Gustafsson e P. O. Enquist, uno degli scrittori più innovativi della letteratura del suo paese. Tema di fondo della sua poetica è quello della separazione e dell'unità, all'interno di realtà e suggestioni quanto mai differenziate. Tra le opere: De heliga geograferna ("I santi geografi", 1973) e Juloratoriet (1983; trad. it. L'oratorio di Natale, 1988).
Trascorse l'infanzia a Sunne, un villaggio della Svezia occidentale, dove il padre, un pastore protestante, esercitava il proprio ministero. La precoce perdita del padre così come il paesaggio e la gente di Sunne sono le esperienze da cui trasse alimento l'opera di T., ammiratore di S. Lagerlöf, nativa come lui del Värmland, della quale seguì le orme, coltivando una scrittura in bilico tra fantasia e realtà, tra mondo epico e mondo reale. La giovinezza passata all'estero, i lunghi viaggi nelle regioni più diverse della terra, soprattutto in India (Indien - en vinterresa "India - un viaggio d'inverno", 1984), acuirono la sua percezione del mondo, consentendogli di maturare ed elaborare il tema fondante della sua ispirazione. Esordì nella lirica (Inringning "Accerchiamento", 1958), genere che continuò con Svartsjukans sänger ("Canti della gelosia", 1975) e Sandro Botticellis dikter ("Le poesie di Sandro Botticelli", 1976), cui seguì Dikter till Lena ("Poesie per Lena", 1978). Ma la sua affermazione avvenne nella narrativa con De heliga geograferna, romanzo ambientato a Sunne, come i successivi Guddöttrarna ("Le figliocce", 1975) e Prästungen ("Il figlio del pastore", 1976). Dopo Ökenbrevet ("La lettera del deserto", 1978), narrazione in prima persona dell'adolescenza di Gesù, completò il ciclo dei romanzi di Sunne con Juloratoriet, che gli valse il premio del Consiglio Nordico (1984) e il successo internazionale. Saga familiare di straordinaria ricchezza fantastica, il romanzo ha come centro il luogo e la cultura di origine, cui fanno però riscontro gli antipodi geografici della Nuova Zelanda e un fitto dialogo con la letteratura europea. Successo non inferiore conobbe Tjuven ("Il ladro", 1986), cui seguì un periodo di silenzio durante il quale maturarono i racconti di Det sanna livet (1991; trad. it. La vita vera, 1998). T. fece ritorno al romanzo con Skimmer (1996; trad. it. Chiarori, 1999), un'opera in parte epistolare ambientata in Islanda e incentrata sul difficile rapporto tra un padre e un figlio, e tratteggiò uno scherzoso autoritratto nel fantasioso e sofisticato En prosaist i New York (1996; trad. it. Un prosatore a New York, 2000). Nel successivo romanzo Bëromda män som varit i Sunne (1998; trad. it. Il libro degli ospiti di Sunne) ha celebrato ancora il luogo emblematico della sua ispirazione attraverso la figura di un astronauta che torna dallo spazio per riportare a Sunne le ceneri della madre.