GONDAR (XVII, p. 531)
Nel corso delle operazioni italiane contro l'Etiopia, la città fu raggiunta il 1° aprile 1936 da una colonna motorizzata italiana partita da Om Ager il 20 marzo e col concorso di una brigata eritrea proveniente da Daua; fu successivamente costituita capoluogo del govemo AOI dell'Asmara.
Durante la seconda Guerra mondiale le forze italiane dell'Amara, zona nella quale venne particolarmente fomentata la ribellione, furono le ultime ad essere investite e a deporre le armi (28 novembre 1941). Il sistema difensivo di Gondar era costituito da un ridotto centrale (Gondar-Azozò) e da una serie di capisaldi isolati sbarranti le principali vie di comunicazione: Gorgorà, Blagir-Celgà, Colle Checc, Tucul Dinghià, Uolchefit-Debarech, Debra Tabor, Ualag e Culqualbert. Nella seconda quindicina di giugno sanguinosi scontri ebbero luogo a Celgà e Debarech; Debra Tabor cadde ai primi di luglio insieme con gli ultimi elementi del Galla e Sidama.
In settembre, attenuatesi col graduale scemare delle piogge le difficoltà dei traffici, i Britannici accentuarono la pressione sull'Uolchefit. I bombardamenti e gli attacchi si susseguirono con ritmo crescente. Quando, il 28 settembre, esaurita ogni scorta, la fame stroncò ogni possibilità di ulteriore resistenza, i difensori del passo avevano sostenuto 29 combattimenti.
Occupato il caposaldo di Uolchefit, gli sforzi britannici si concentrarono sulle difese di Culqualbert, ove gl'Italiani si batterono strenuamente il 12, il 13 e per ultimo il 21 novembre.
Le due colonne britanniche che avevano conquistato Culqualbert, travolte le resistenze di Azozò, irruppero nella capitale dell'Amara. La battaglia per il possesso di Gondar durò quattro giorni. Il 28 novembre, gli attaccanti rendevano l'onore delle armi ai difensori.