L’arte dell’intaglio e dell’incisione di gemme o pietre dure, e lo studio a essa relativo. Le pietre usate sono soprattutto cristallo di rocca, ametista, agata, diaspro, corniola, calcedonio. La tecnica è semplice e inalterata sin dall’antichità, se si esclude la meccanizzazione dei procedimenti a partire dal 18° secolo. A seconda della durezza le pietre sono lavorate con punte o bulino, a mano libera o rotanti; le punte, metalliche o di diamante, possono essere adoperate insieme con polvere di smeriglio. All’incisione del disegno segue la lucidatura.
Tra le principali applicazioni, l’incisione a incavo è alla base dei sigilli, diffusi presso i popoli mesopotamici, nei quali i motivi sono intagliati a incavo, in negativo, sulla superficie, che se premuta su materiale non compatto o non solidificato lascia la sua impronta in positivo. Sono suddivisi principalmente in sigilli a timbro (con il motivo a incavo intagliato su una superficie piana) e cilindrici (con l’intaglio sulla superficie curva, che si faceva ruotare sulla superficie da imprimere).
L’incisione in rilievo, tecnicamente più complessa, è per es. alla base della produzione dei cammei; sviluppatasi in epoca alessandrina e diffusa ampiamente a Roma, scomparve quasi completamente durante il Medioevo e ricomparve in epoca rinascimentale, rifacendosi agli esempi classici, rifiorendo poi nuovamente nel 19° secolo. In questa particolare applicazione risultati decorativi notevoli sono ottenuti dalla lavorazione di pietre policrome o zonate, ricavando i vari elementi figurativi da strati di colore differenti. Simili procedimenti sono applicati anche alla lavorazione delle superfici di oggetti, o alla creazione di piccoli oggetti a tutto rilievo. In questo ambito sono notevoli, tra gli altri, i prodotti di g. intagliati in cristallo di rocca, usato sin dall’antichità per elementi di ornamento (impugnature di spade), piccole sculture, vasi e suppellettili; soprattutto dal 16° sec. la lavorazione a rilievo del cristallo di rocca finì per prevalere su quella incisa. Da considerare anche le interazioni e reciproche influenze con l’arte vetraria. Altra tecnica della g., genericamente usata per le pietre da oreficeria (preziose e semipreziose), è il taglio (➔ pietra).
Le più ricche collezioni di opere della g. medievale e moderna sono quelle della Bibliothèque Nationale e del Louvre a Parigi, del British Museum a Londra, del Museo degli argenti in Palazzo Pitti a Firenze, del Kunsthistorisches Museum di Vienna.