GRASSI, Giovanni Battista
Zoologo, nato a Rovellasca, presso Como, il 27 maggio 1854, morto a Roma il 4 maggio 1925. Si laureò in medicina a Pavia nel 1878, e in seguito si recò a studiare in Germania. Nel 1883 ebbe la cattedra di zoologia all'università di Catania; nel 1906 quella di anatomia comparata a Roma. Dal 1908 fu senatore del regno. Fu socio nazionale dell'Accademia dei Lincei, della Società italiana delle scienze detta dei XL, e di molte altre accademie italiane e straniere. Per le sue ricerche sulla malaria ebbe il titolo di dottore honoris causa dall'università di Lipsia.
Le prime ricerche del G. vertono sui vermi parassiti (Ankylostomum, Ascaris, Taenia, Filaria), di molti dei quali fece conoscere il ciclo di sviluppo. Si dedicò poi a lavori di zoologia e anatomia comparata su altri gruppi: ricorderemo le monografie sui Chetognati (1883) e sulla colonna vertebrale dei pesci ossei (1883), le ricerche sull'embriologia delle api (1885) e le sette memorie sui progenitori dei miriapodi e degl'insetti (1886). Pure nel 1885-86 descrisse la Koenemia mirabilis, rappresentante di un nuovo ordine di Aracnidi. Nel 1893 apparve la memoria sulla costituzione e sviluppo della società dei termitidi, nella quale, ponendo numerosi problemi nuovi (differenziamento delle caste, simbiosi con i protozoi, ecc.), aprì la via a tutta una numerosa serie di ricerche successive. Il G. si diede poi allo studio dello sviluppo dell'anguilla, e nel 1892-93 poté osservare per primo la metamorfosi del leptocefalo in anguilla. Da quegli anni datano i suoi primi studî sulla malaria degli uccelli, fatti in collaborazione con il Feletti, i quali, estesi ben presto alla malaria umana, anche con la collaborazione di A. Bignami e di G. Bastianelli, lo condussero a determinare il trasmettitore del parassita (1898). Nel 1900 pubblicò la classica memoria: Studi di uno zoologo sulla malaria, seguita ben presto da successive edizioni e da numerose aggiunte. A tale problema il G. dedicò poi tutta la propria attività, dopo un non breve intervallo, dal 1917 fino alla morte, facendosi anche iniziatore della profilassi antimalarica nell'agro romano. Nel periodo che va dal 1902 al 1917 si occupò anche dei Flebotomi (1907) e in collaborazione con altri studiosi si dedicò al problema della fillossera sulla cui biologia pubblicò una voluminosa monografia (1912); iniziò pure ricerche sul gozzismo che rimasero incompiute. È autore anche di alcune opere di carattere generale e storiche.
A una grande passione per la ricerca e per l'insegnamento, il G. univa una vasta cultura, che gli permise di affrontare i problemi più varî, e uno spirito organizzatore e incitatore, per cui seppe attorniarsi di valenti allievi e collaboratori. Ebbe vivaci polemiche, di cui la più aspra fu quella sostenuta per la priorità della scoperta del trasmettitore della malaria con il medico inglese Ronald Ross che l'aveva rivendicata. Certamente al G. spetta il merito di avere identificato il genere (Anopleles). delle zanzare malarigene, e di avere illustrato ampiamente il ciclo del plasmodio nel eorpo dell'insetto.
Bibl.: F. Silvestri, in Onoranze a B. G., Roma 1925, pp. 31-73; id., in Mem. Acc. naz. dei Lincei, s. 6ª, II, 1927 (con elenco delle pubblic.); F. Eckstein. Zur Entwicklungsegschichte der Malaria, in Zool. Anz., LVIII (1924).