Filosofo francese (Parigi 1925 - ivi 1995); prof. di filosofia all'univ. di Parigi (dal 1970). Di vasti interessi, si è occupato di storia della filosofia (Spinoza, Kant) e di temi filosofico-culturali (gli si devono studî su Sacher-Masoch, su Proust e su L. Carroll), sempre con forte accentuazione teoretica. La sua riflessione, ispirata prevalentemente a Nietzsche (si veda il suo Nietzsche, 1962; trad. it. 1973), ha trovato espressione soprattutto nella rivalutazione del concetto di "differenza" che D. definisce fondamento indispensabile della filosofia (Différence et répétition, 1968; trad. it. 1972). Molto noto anche il suo L'anti-OEdipe (in collab. con F. Guattari, 1972; trad. it. 1975), molto critico della sclerotica istituzionalizzazione del sapere psicanalitico del nostro tempo, a esaltazione della potenzialità rivoluzionaria del soggetto umano come "macchina desiderante". Opere principali: Empirisme et subjectivité (1953; trad. it. 1981); La philosophie critique de Kant (1963; trad. it. 1979); Le bergsonisme (1966); Spinoza et le problème de l'expression (1968); Logique du sens (1969; trad. it. 1975); Foucault (1986; trad. it. 1987); Qu'est-ce que la philosophie? (in collab. con F. Guattari, 1991).