Poeta romeno (Hordău, Transilvania, 1866 - Bucarest 1918). Esordì giovanissimo con leggende e ballate di argomento popolare e storico che pubblicò nella raccolta Balade, şi idile ("Ballate e idillî", 1893), seguita da Fire de tort ("Fili di matassa", 1896), da Ziarul unui pierde vară ("Il diario di un perdigiorno", 1902) e da Cântece de vitejie ("Canti eroici", 1904): volumi che costituiscono una specie di epopea in versi del villaggio romeno. Fu perciò definito "il poeta dei contadini", ma il suo verso, estremamente vario e duttile, è frutto di ampia cultura e di un accurato lavoro di lima. Alcune delle sue romanze e dei suoi "canti" furono musicati. Tradusse dal sanscrito, dal latino, dal tedesco e dall'italiano; la versione di maggior valore poetico è quella, incompleta, della Divina Commedia (postuma, 1925-32).