gerontogene
Gene avente effetto sul tasso di invecchiamento degli organismi, modificandone la durata della vita rispetto alla normale sopravvivenza della specie. Molti di questi geni (detti anche geni della longevità) hanno a che fare con la capacità di resistere agli stress, di riparare il DNA, di assicurarne la corretta replicazione, e con la degradazione delle proteine. Ciò sembra suggerire che il processo di invecchiamento sia il risultato di una combinazione di risposte di adattamento e di rimodellamento degli organismi, nell’impossibilità di mantenere efficienti per sempre questi processi di manutenzione e protezione cellulare. Negli organismi modello (soprattutto nel lievito Saccharomyces cerevisiae e nel verme Caenorhabditis elegans) sono stati identificati numerosi geni capaci di influenzare il processo di senescenza. Sono stati osservati in particolare tre processi, comuni sia ai lieviti sia agli animali superiori (fino alla Drosophila e ai Mammiferi), capaci di aumentare la durata della vita: (a) la resistenza allo stress ossidativo e termico; (b) la regolazione neuroendocrina per mezzo della riduzione dei segnali peptidici simil-insulinici (processo legato, per es., alla capacità di sopportare l’assenza di nutrienti per un lungo periodo di tempo); (c) il silenziamento genico per mezzo dell’alterazione dell’attività delle deacetilasi NAD (Nicotinamide adenin dinucleotide)-dipendente. Quest’ultimo processo, nei Mammiferi, sembra influire sulla capacità della cellula di intraprendere il processo di apoptosi.
→ Genetica. Analisi genetica della durata della vita e dell’invecchiamento