ROHLFS, Gerhard
Esploratore africano, nato il 14 aprile 1831 a Vegesack (Brema), morto a Godesberg il 2 giugno 1896. Figlio di un medico, studiò anch'egli medicina nelle università di Heidelberg e di Gottinga e negli anni 1849-51 prestò servizio militare in Austria; quindi per gli anni 1855-61 nella legione straniera dell'esercito francese in Algeria, dove ebbe modo d'impratichirsi nella conoscenza dell'arabo e nel costume delle genti islamiche. Nel 1861 si recò nel Marocco e visse a Fez esercitandovi la medicina; l'anno seguente intraprese un viaggio verso sud spingendosi per Agadir sino al Sus e successivamente penetrò nella regione dell'Alto Atlante e nelle oasi di Tidikelt e del Figuig. Nell'ottobre del 1863 si propose di spingersi da Algeri a Timbuctu; ma, obbligato ad arrestarsi nel Tuat, fece ritorno a Tripoli per la via di In Salah a Gadámes. Più memorabile fu il viaggio intrapreso nel 1866, che da Tripoli per Múrzuch lo condusse a Kuka nel Bornu, da dove, obbligato a rinunziare al proposito concepito di penetrare nell'Uadai, raggiunse la costa dell'Atlantico a Lagos di Guinea (maggio 1867). L'anno dipoi fu dal governo prussiano incaricato di seguire la spedizione inglese in Abissinia contro Teodoro. Nel 1869 compì un viaggio da Bengasi all'Egitto per le oasi di Augila e Sīwah constatandone la depressione assoluta. Un nuovo víaggio nel deserto libico compì nel 1873-74 con un gruppo di specialisti, mirando a Cufra cne non poté raggiungere. Ripreso il disegno di pervenire all'Uadaì, accompagnatosi con A. Stecker, mosse da Bengasi verso le oasi di Cufra non ancora visitate da nessun europeo e riuscì a spingersi sino a el-Giof; ma, attaccato dai senussiti, fu obbligato a fare ritorno a Bengasi. Due anni più tardi è ancora con lo Stecker in Abissinia con una missione dell'imperatore di Germania, della quale rese conto in un volume che fu tradotto anche in italiano. Iniziato anche da parte del governo tcdesco un attivo movimento coloniale, il R. fu nominato console germanico a Zanzibar (1884); ufficio che ricoprì per poco tempo non potendosi conciliare col suo carattere avventuroso. Rimpatriato, continuò sino alla fine della sua vita ad occuparsì di studî africani, onde la sua produzione letteraria, a parte le ampie relazioni pubblicate dei suoi viaggi, si arricchi di numerosi altri scritti di propaganda, illustrativi o polemici. Amico costante dell'Italia, propugnò con calore per essa l'occupazione della Tripolitania e della Cirenaica (che egli aveva così largamente esplorate e studiate), affinché, com'egli si esprime, vi venisse utilmente ripresa la tradizione romana.
Bibl.: K. Guenther, G. R., ecc., I, Friburgo 1912.