Il genere (Gentiana) di piante della famiglia delle Genzianacee; comprende 500 specie, delle regioni temperate e dei monti delle regioni tropicali, esclusa l’Africa. In Italia crescono numerose specie, particolarmente sui monti, tra le quali la genziana gialla o genziana maggiore (Gentiana lutea), pianta perenne con grossa radice ramosa, fusto semplice alto più di 1 m, con foglie basali a rosetta, ovali-ellittiche, le cauline più larghe e sessili, con 5-7 nervature longitudinali. All’ascella delle brattee, poste alla sommità del fusto, si trovano i fiori, di solito pentameri e con grande corolla gialla riuniti in cime. Il frutto è una capsula bivalve con numerosi semi alati. Fornisce una droga, costituita dal rizoma, lungo anche più di 1 m; si trova in commercio in pezzi, esternamente bruni, striati e crestati, internamente rosso-bruni, di buon odore e sapore amarissimo, ma gradevole. È usata in medicina fin dai tempi antichi come eupeptico e antipiretico; inoltre, per il suo contenuto di genziopicrina, è stata impiegata, sola o associata a chinina, nella cura della malaria; si usa anche per preparare liquori e vini amari.