fraternità Sentimento di affetto e amore che si instaura tra persone che non sono fratelli e si esprime attraverso atti benevoli, con forme di aiuto e con azioni generose intraprese specialmente nei momenti di maggiore bisogno, in modo disinteressato. Il sentimento della f. è stato ed è presente in tutte le culture, connotandosi come valore sia religioso sia laico.
Alla base della f. cui fanno riferimento i credenti di varie religioni c'è il rapporto di amore che accomuna i fedeli come figli di Dio e, dunque, fratelli fra loro. Questa concezione della comune appartenenza ha dato luogo a forme specifiche di associazione, quali le confraternite religiose. Costituisce allo stesso tempo uno dei legami che caratterizzano il rapporto fra coloro che fanno parte di una Chiesa o di una comunità di credenti (f. spirituale).
Il rapporto di cooperazione insito nel concetto di f. si ritrova nel Medioevo con la f. di armi, sancita tramite un giuramento di fedeltà e di aiuto fra cavalieri. Con valore più generale il concetto di f. caratterizzò la Rivoluzione francese del 1789, insieme con quelli di libertà e di uguaglianza, quale valore etico su cui fondare la nuova società. Più tardi, nel 19° sec., l'idea di f. accompagnò lo sviluppo del marxismo, soprattutto in riferimento alle relazioni all'interno di una medesima classe sociale, specialmente nel proletariato. Dal punto di vista etnologico la f. si ritrova, per es., nella f. di sangue, praticata in varie zone dell'Africa equatoriale, che implica la creazione di parentele fittizie fra tribù, clan, gruppi: in tal modo una parentela inesistente viene trasformata in un rapporto di cooperazione.