Matematico (Arezzo 1879 - Roma 1961), prof. (1904) di geometria proiettiva e descrittiva nell'univ. di Parma, quindi (1905-22) di Padova, poi (dal 1922) di Roma, nelle quali occupò successivamente le cattedre di analisi, di geometria algebrica e di geometria superiore. Fondò (1938) l'Istituto nazionale di alta matematica in Roma, di cui tenne la presidenza fin dalla fondazione e nel quale occupò la cattedra di alta geometria. Accademico d'Italia, socio nazionale dei Lincei (1926-46 e dal 1948), socio dell'Accademia dei XL (1919), membro della Pontificia accademia delle scienze (1940) e dell'Académie des sciences (1957). A lui si devono sostanziali contributi nel campo della geometria algebrica, con lo sviluppo della geometria sopra una superficie e su varietà di dimensione superiore; egli ha inoltre dato vita alla teoria della base, alla teoria delle funzioni quasi abeliane, alla teoria delle corrispondenze algebriche. Importanti contributi S. ha portato anche nel campo della geometria differenziale, dell'analisi matematica, della critica dei principî della geometria e della fisica. Tra le sue opere: Lezioni di geometria algebrica (1908); Geometria proiettiva (1922); Trattato di geometria algebrica, I, 1 (1926); Topologia (1931); Serie, sistemi di equivalenza e corrispondenze algebriche sulle varietà algebriche (1942); Fondamenti di geometria algebrica (1948); Lezioni sulle funzioni analitiche di più variabili complesse (1958); Geometria dei sistemi algebrici sopra una superficie e sopra una varietà algebrica (2 voll., 1958-59).