Attore e commediografo (Peschiera 1788 - Padova 1858). Di famiglia patrizia, si fece attore nella compagnia di G. Perotti per amore dell'attrice Assunta Perotti Nazzari, al cui fianco ottenne i primi successi come attore e (dal 1815) come autore; fu nella Compagnia reale sarda; sposò l'attrice Luigia Ristori, vedova dell'attore L. Bellotti; in società con L. Romagnoli e F. Berlaffa formò la compagnia "C. Goldoni" (1823-31); passò poi in altre compagnie e nel 1842 fu insegnante all'Accademia dei filodrammatici di Milano, poi direttore della Compagnia lombarda (1846-54); dal 1856 diresse l'Istituto filarmonico drammatico di Padova. Scrisse 60 commedie, molte di ispirazione goldoniana (tra cui L'importuno e l'astratto, 1817; Così faceva mio padre, 1823; Niente di male, 1830; e la trilogia di Ludro: Ludro e la sua gran giornata, 1832; Il matrimonio di Ludro, 1836; La vecchiaia di Ludro, 1837).