L’azione e l’effetto del mettere a fuoco uno strumento ottico (microscopio, telescopio, apparecchio fotografico ecc.), cioè regolare lo strumento in modo che le immagini da esso fornite siano nitide (regolando la distanza tra obiettivo e oculare nei telescopi, la distanza tra l’obiettivo e l’oggetto nei microscopi, la focale di un obiettivo fotografico ecc.).
Nelle macchine circolari acceleratrici di particelle, è necessario che le particelle accelerate siano richiamate verso l’orbita di equilibrio quando se ne scostino con piccole inevitabili deviazioni angolari: a questo possono provvedere le forze focalizzanti esercitate dallo stesso campo magnetico che guida le particelle. Nelle prime macchine, il f. ( f. debole), sia orizzontale sia verticale, era ottenuto variando radialmente il campo magnetico (lentamente decrescente al crescere del raggio). Successivamente (1952) si è realizzato il cosiddetto f. forte, nel quale il f. orizzontale e quello verticale sono ottenuti separatamente, alternando settori di magnete con il campo fortemente crescente al crescere del raggio, a settori con il campo fortemente decrescente.