Naturalista (Schiedam 1619 - Leida 1669). Addottoratosi in filosofia a Utrecht nel 1639, si trasferì a Boscoducale dove, nel 1644, venne nominato professore di filosofia presso il locale ateneo. S. deve la sua fama all'edizione della traduzione latina di De l'homme di R. Descartes, che egli dette alle stampe nel 1662. Chiamato a Leida nel 1664, gli venne conferito il dottorato in medicina e, nel 1667, l'insegnamento della botanica. Pubblicò un inventario delle specie presenti nell'orto botanico dell'università di Leida (1668) e si dedicò alla ricerca fisiologica seguendo le orme di F. Sylvius, in collaborazione con R. de Graaf. Postuma è la sua opera principale, Pro veteri medicina (1670), cui S. aveva consegnato la descrizione di un esperimento mirante a dimostrare l'effervescenza duodenale tra succo pancreatico (acido) e succo biliare (alcalino). Con questo e con altri esperimenti S. tentò di offrire una base sperimentale alla fisiologia chemiatrica di F. Sylvius, di cui si proclamava sostenitore.