Parri, Ferruccio
Politico italiano (Pinerolo 1890-Roma 1981). Decorato della Prima guerra mondiale, redattore del Corriere della Sera, fu allontanato dal giornale per le sue idee antifasciste (1925). Membro di Giustizia e libertà, nel 1926 organizzò con Carlo Rosselli e Sandro Pertini l’espatrio del leader socialista Filippo Turati. Più volte arrestato e confinato a Ustica e Lipari, rifiutò la domanda di grazia e fu infine rilasciato nel 1931. Nel 1942-43 fu tra i fondatori del Partito d’azione, riconoscendosi nella sua componente repubblicana. Dopo l’8 settembre fu tra gli organizzatori della Resistenza partigiana, col nome di battaglia Maurizio, assumendo con R. Cadorna e L. Longo il comando del Corpo volontari della libertà per l’Alta Italia. Tra i massimi esponenti del CLN Alta Italia, consultore nazionale, dal 19 giugno al 22 nov. 1945 fu presidente del Consiglio. Uscito dal Partito d’azione nel marzo 1946, fu tra i fondatori del Partito della democrazia repubblicana (per il quale fu deputato alla Costituente), confluito poi nel PRI, per il quale P. fu senatore di diritto nella prima legislatura. Nel 1953, in opposizione alla cosiddetta «legge truffa», P. uscì dal PRI, dando vita, assieme a P. Calamandrei, al gruppo di Unità popolare. Rimase poi in una posizione indipendente, in seguito alla confluenza del gruppo nel PSI. Eletto senatore nel maggio 1958, senatore a vita dal 1963, animò e diresse la rivista Astrolabio. Dopo aver guardato con interesse al nascente centrosinistra, P. assunse una posizione sempre più critica, avvicinandosi al Partito comunista e dando vita al gruppo della Sinistra indipendente, i cui parlamentari furono eletti nelle liste del PCI a partire dalle elezioni del 1968. Negli anni Settanta P. andò appartandosi dalla politica attiva, rimanendo comunque presidente della Federazione italiana associazioni partigiane (FIAP) e realizzando importanti lavori sulla storia della Resistenza.