Resistenza
Insieme delle attività politiche e militari dei movimenti che, durante la Seconda guerra mondiale (1939-45), nelle zone occupate dagli eserciti tedesco, italiano e giapponese, si opposero agli invasori esterni e ai loro alleati interni; a seconda dei Paesi ebbe caratteristiche, finalità e intensità diverse. In Italia, la R. ebbe inizio dopo l’armistizio dell’8 sett. 1943, quando il Paese si trovò tagliato in due: a sud di Salerno (e poi della linea del fronte che si era stabilizzata sul fiume Garigliano nell’inverno 1943-44) vi erano gli anglo-americani e il governo alleato del maresciallo P. Badoglio; a nord i tedeschi, che riportarono al potere B. Mussolini con la Repubblica sociale italiana. A eccezione di alcuni episodi delle prime settimane, come per es. le quattro giornate di Napoli, la R. ebbe luogo principalmente nell’Italia centrosettentr. – occupata dai tedeschi sostenuti dai fascisti della Repubblica sociale italiana – sotto la direzione del Comitato di liberazione nazionale (CLN), che riuniva i risorti partiti antifascisti e le correnti monarchiche. Il maggior contributo alla R. lo diedero i giovani delle classi richiamate alle armi dalla Repubblica sociale italiana, che scelsero di unirsi alle brigate partigiane e alle altre organizzazioni di lotta (come le Brigate Garibaldi, d’ispirazione comunista, e quelle di Giustizia e libertà, legate al Partito d’azione), nonché militanti e dirigenti di tutti i partiti antifascisti. Dal punto di vista militare le formazioni partigiane operarono non solo in montagna, ma anche nelle città, attraverso azioni di sabotaggio, attentati, operazioni di guerriglia, controllo di territori (come nei casi delle repubbliche partigiane dell’Ossola e di Alba), diffusione di stampa clandestina, scioperi. Momento culminante della R. fu l’insurrezione e la liberazione delle grandi città del Nord nell’apr. 1945, in certi casi prima dell’arrivo degli eserciti alleati. In Italia come altrove la R. fu principalmente un movimento di liberazione dall’invasore nazista. Ma fu al tempo stesso lotta contro le forze interne (la Repubblica sociale italiana) che collaboravano con l’esercito occupante; in questo senso assunse anche la natura di guerra civile. Il movimento di R. era diviso al suo interno da differenti opzioni politiche; infatti, se le correnti moderate miravano a ricostituire l’ordine politico e sociale precedente il fascismo, le sinistre videro nella lotta antifascista un’occasione per rifondare le basi dello Stato e per l’emancipazione delle classi lavoratrici. La R. costituì una netta cesura con il passato fascista e un fondamentale momento della costruzione della nuova Repubblica democratica, che sarebbe nata nel 1946.
Si veda anche La resistenza