Parte dell’ecologia che studia i rapporti tra i fattori climatici (temperatura, umidità, fotoperiodo) e la manifestazione stagionale di alcuni fenomeni della vita vegetale, quali la germogliazione delle gemme, la fioritura, la maturazione dei frutti, la caduta delle foglie e simili. Le osservazioni fenologiche vengono fatte per vari anni di seguito in una medesima località su individui determinati di una specie ( fenoide) o anche sul complesso degli individui in una cenosi ( sinfenologia). I dati raccolti in diverse stazioni fenologiche vengono poi confrontati fra di loro. In molti paesi d’Europa e negli Stati Uniti esistono reti fenologiche, che collegano fra di loro le diverse stazioni. Spesso contemporaneamente alla f. che riguarda le piante ( fitofenologia) si studia anche la f. di alcuni animali ( zoofenologia), come l’epoca della comparsa di certi uccelli o insetti. La f. permette di constatare la dipendenza del periodico susseguirsi delle manifestazioni vitali, ossia del mutamento stagionale, nell’aspetto della vegetazione dalle condizioni ambientali; perciò la f. può apportare dati integrativi nello studio dei vari climi, nonché dei cambiamenti climatici. La conoscenza dei dati fenologici è importante anche per l’agricoltura, per l’allevamento di specie animali domestiche (erbe dei pascoli, epoca di fioritura per le api) e anche per la medicina (epoca di emissione dei pollini che determinano la pollinosi).