Mernissi, Fatema (Fatima). – Scrittrice e sociologa marocchina (Fès 1940 - Rabat 2015). Nata in un harem, ultimati gli studi in Marocco si è trasferita in Francia e quindi negli Stati Uniti, addottorandosi in Sociologia alla Brandens University (1974), e iniziando a indagare le relazioni di genere, i processi di esclusione delle donne dalla sfera pubblica e i meccanismi di coercizione sociale della sessualità femminile nella società musulmana. Esponente sui generis del movimento definito femminismo islamico affermatosi nell’ultimo decennio del Ventesimo secolo, M. elabora una revisione critica dei testi sacri islamici - individuando in una interpretazione distorta della letteratura religiosa lo strumento principale di dominazione maschile e additando la necessità di un rinnovamento dall’interno e da una prospettiva laica della cultura arabo-islamica - che appare già compiutamente formulata nei saggi Sexe, idéologie, Islam (1985) e Le harem politique. Le Prophète et les femmes (1987; trad. it. 1992). Acuta osservatrice della modernità, M. ha inoltre condotto ricerche sull’impatto sociale delle televisioni satellitari nel mondo arabo (Journalistes marocaines: génération dialogue, 2012), essendo tra i primi studiosi a rilevare il ruolo cruciale svolto da Internet nelle Primavere arabe, cui ha aderito ideologicamente con l'impegno e il rigore intellettuale che hanno caratterizzato per intero il suo pensiero. Della sua copiosa produzione vanno ancora citati i testi: Sultanes oubliées: femmes chefs d'État en Islam (1990); Le monde n'est pas un harem (1991); La peur-modernité: conflit islam démocratie (1992); Rêves de femmes: une enfance au harem (1994; trad. it. La terrazza proibita, 1996); Le Harem et l'Occident (2001; trad. it. 2000); Les Sindbads marocains, Voyage dans le Maroc civique (2004).