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esplosivi

di Nicoletta Nicolini - Enciclopedia dei ragazzi (2005)
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esplosivi

Nicoletta Nicolini

In pace e in guerra

Gli esplosivi sono sostanze chimiche che reagiscono con grande velocità sviluppando gas e calore. Ci sono vari tipi di esplosivo più o meno potenti e pericolosi. Anche un esplosivo considerato innocuo può causare gravi danni: dipende dalla prudenza di chi lo manipola, dalla quantità delle sostanze chimiche, dal tipo di contenitore in cui avviene la deflagrazione

Cos'è un'esplosione

Battere le mani per scacciare uno stormo di uccelli è letteralmente un'esplosione (dal latino explaudere "cacciar via con un battito di mani", il contrario di plaudere). Perché una reazione chimica sia davvero esplosiva si devono anche sviluppare però notevoli quantità di gas e di calore. Gli esplosivi provocano questa reazione perché contengono sia il combustibile sia il comburente che, di norma, è un composto in grado di liberare ossigeno. Una volta avvenuto l'innesco, la reazione procede con altissima velocità, anche favorita dall'intima mescolanza dei reagenti. Temperature di alcune migliaia di gradi e pressioni superiori a 150.000 atm generano un'onda d'urto devastante.

Un'esplosione provoca un'onda d'urto con effetti distruttivi a breve e lungo raggio, a cui si sommano gli incendi e la tossicità dei residui dell'esplosione. Le bombe e i proiettili di ultima generazione hanno tra i componenti anche uranio impoverito, che innalza la temperatura dell'esplosione ma anche i livelli di tossicità e di inquinamento radioattivo.

Le prime armi da fuoco

Il primo esplosivo in Europa, la cosiddetta polvere nera ‒ una miscela di polveri di zolfo, di carbone e salnitro ‒, si fa risalire al 13° secolo. Grazie a questa scoperta, nei secoli successivi le armi da fuoco assunsero una grande importanza negli eserciti, più per la loro facilità d'uso che per la precisione (guerra): per impratichirsi del loro funzionamento erano infatti sufficienti pochi giorni di addestramento rispetto agli anni della balestra.

Una delle prime vittime illustri delle armi da fuoco fu Giovanni de' Medici, detto dalle Bande Nere, ferito dai Lanzichenecchi e morto per cancrena nel 1526. Nel film Il mestiere delle armi (2001) Ermanno Olmi narra questo avvenimento, e lo prende a pretesto per raccontare la rivoluzione introdotta dalle armi da fuoco: non più scontri ravvicinati ma scambi di artiglieria a distanza, nei quali il valore dei singoli non giocava più un ruolo decisivo. Ai perfezionamenti nelle armi da fuoco non seguì eguale progresso nelle polveri da sparo. La polvere nera, con i suoi densi fumi che avvolgevano i campi di battaglia ha resistito fino all'invenzione della nitrocellulosa o fulmicotone (1845) e della nitroglicerina (1847).

I nuovi esplosivi

La nitrocellulosa e la nitroglicerina allo stato liquido erano molto instabili. Solo nel 1867 lo scienziato Alfred Nobel rese la nitroglicerina maneggiabile e sicura facendola assorbire su candelotti di farina fossile. Era nata la dinamite, capostipite degli esplosivi ad alto potenziale, cioè con elevato potere dirompente, buona stabilità chimica e bassa sensibilità agli urti.

Nel 1891 nacque la cordite, polvere senza fumo a base di cotone fulminante e nitroglicerina, così chiamata perché poteva essere lavorata in lunghi cordoni. Come sottolinea lo scrittore americano Isaac Asimov, "grazie alla cordite i soldati del Ventesimo secolo hanno goduto di ottima visibilità mentre massacravano il nemico e venivano massacrati a loro volta".

Dello stesso periodo è il tritolo (o TNT), di grande facilità di impiego anche per opere civili e minerarie che nell'Ottocento ebbero un grande impulso.

Gli esplosivi possono essere classificati in tre categorie. I deflagranti sono polveri balistiche senza fumo a base di nitrocellulosa o nitroglicerina, utilizzate per lancio o come propellenti. I dirompenti hanno velocità di reazione e potenza fino a 1.000 volte maggiore rispetto ai primi, venduti anche sotto forma di plastico e gelatine; tra questi ricordiamo il tritolo, la pentrite (PETN) e il T4. Infine c'è la categoria degli innescanti, esplosivi che innescano l'esplosione per urto o sfregamento; tra questi il fulminato di mercurio.

Come accennato, gli esplosivi non sono usati solo per le armi. Tra gli usi civili vi è anche l'impiego di piccole cariche che, esplodendo, consentono di individuare giacimenti di petrolio, controllare valanghe, spegnere incendi, attivare dispositivi di sicurezza come airbag. Le polveri pirotecniche vengono utilizzate nei fuochi artificiali e nei razzi di segnalazione.

Vedi anche
razzo Propulsore a getto in cui la spinta si ottiene grazie all’espulsione di masse tutte portate a bordo (➔ endoreattore). Non utilizzando aria esterna come comburente, si impiega nel volo a grandi altezze e interplanetario; è impiegato anche in motori da lancio. Nel razzo chimico l’espulsione di masse portate ... nitroglicerina Composto organico, C3H5N3O9, derivato della glicerina, contenente tre gruppi -NO2; liquido inodore, incolore, usato come esplosivo (→ dinamite) e, in terapia, come farmaco vasodilatatore e ipotensivo. proiettile Nella balistica esterna, oggetto, opportunamente foggiato e costituito, destinato a essere lanciato da una bocca da fuoco (una volta espulso dalla canna dell’arma, diventa un proietto, per il cui moto dentro e fuori le bocche da fuoco ➔ balistica). Nel linguaggio tecnico, il termine è usato per le artiglierie, ... bomba Ordigno bellico costituito da involucro metallico che contiene la carica di scoppio, la spoletta ed eventuali dispositivi per la stabilizzazione (governali) e per l’acquisizione del bersaglio. Le prime bomba erano costituite da sfere di ferro fuso, munite di due orecchiette per il trasporto e per il ...
Categorie
  • TECNOLOGIA BELLICA in Ingegneria
Tag
  • GIOVANNI DE' MEDICI
  • REAZIONE CHIMICA
  • LANZICHENECCHI
  • NITROGLICERINA
  • ALFRED NOBEL
Altri risultati per esplosivi
  • esplosivo
    Enciclopedia on line
    Ogni sostanza che può decomporsi con grandissima rapidità, in maniera autopropagante, sviluppando una grande quantità di calore e di gas, e quindi generando un'onda di pressione. Si tratta di sostanze ad alto contenuto energetico, pertanto instabili, la cui esplosione consente il raggiungimento di un ...
  • esplosivo
    Dizionario delle Scienze Fisiche (1996)
    esplosivo [agg. e s.m. Der. del part. pass. explosus del lat. explodere "esplodere"] [CHF] Qualifica di sostanza in cui può innescarsi un'esplosione (sostanza e. o esplosivo s.m.), classificabile, a seconda della velocità di esplosione, in e. deflagrante ed e. detonante (→ esplosione); anche, avente ...
  • ESPLOSIVI
    Enciclopedia Italiana - V Appendice (1992)
    (XIV, p. 354; App. II, I, p. 874; III, I, p. 571) In epoca recente non sono comparsi nuovi e., mentre sono notevolmente variate le tecniche di produzione orientate sempre più verso sistemi comandati a distanza e di tipo continuo, che si svolgono in maniera automatica per limitare l'intervento diretto ...
  • ESPLOSIVI
    Enciclopedia Italiana - III Appendice (1961)
    Durante il decennio 1949-59 nessun nuovo esplosivo è stato introdotto nell'impiego pratico, è continuata invece la selezione degli esplosivi già in uso con conseguente eliminazione di quelli considerati non più adeguati alle attuali esigenze industriali o militari. Inoltre, alcuni composti - comparsi ...
  • ESPLOSIVI
    Enciclopedia Italiana - II Appendice (1948)
    Il progresso nel campo deglî esplosivi, specie durante la seconda Guerra mondiale, è caratterizzato dalla larga utilizzazione di sostanze di potenza e dirompenza altissime. Si descrivono qui brevemente le principali, insieme alle loro fondamentali caratteristiche, cioè: forza (= f in kg. cm-2), volume ...
  • ESPLOSIVI
    Enciclopedia Italiana (1932)
    Gli esplosivi sono sostanze o miscugli di sostanze capaci di trasformarsi, più o meno rapidamente, sotto l'influenza di azioni esterne, in un volume molto maggiore di quello iniziale di gas ad alta temperatura (v. esplosione). Cenno storico. - Nei tempi antichi, più che esplosivi veri e proprî si usavano, ...
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Vocabolario
esploṡivo
esplosivo esploṡivo agg. e s. m. [der. di esplodere, part. pass. esploso]. – 1. Che ha proprietà di esplodere: materie, sostanze e., miscele esplosive. Come s. m., in senso ampio, ogni sostanza gassosa, liquida o, più spesso, solida che...
esplòṡo
esploso esplòṡo agg. [part. pass. di esplodere]. – 1. Che è scoppiato per esplosione: proiettile e.; ricerca e neutralizzazione delle granate non esplose. 2. Nel linguaggio tecn. (come traduz. dell’ingl. exploded), vista e., o anche rappresentazione...
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