fuochi artificiali
Esplosioni di luci e colori
I fuochi artificiali sono esplosioni colorate che disegnano in cielo fiori e fontane di mille tonalità. Arte originariamente cinese, soltanto in seguito è arrivata in Europa. Oggi l'Italia vanta artigiani tra i migliori del settore
Gli spettacoli di fuochi artificiali ‒ o pirotecnici, dalla parola greca pyros "fuoco" ‒ di cui possiamo godere in varie occasioni, specie a Ferragosto, Capodanno e nelle feste patronali, hanno origini lontane. I fuochi artificiali nascono in Oriente, probabilmente in Cina, dopo che fu inventata la polvere da sparo, un ingrediente essenziale per produrre esplosioni. La polvere da sparo è utilizzata infatti sia come propellente, per portare i fuochi in quota o farli girare, sia come detonante, per farli esplodere una volta raggiunta l'altezza desiderata. Sulla data non c'è sicurezza, ma siamo certi che in Cina i fuochi artificiali erano conosciuti e usati attorno all'anno Mille, sotto la dinastia Song. In Europa i primi fuochi artificiali furono sviluppati assieme alle applicazioni militari della polvere da sparo e usati, nel 12° secolo, soprattutto per celebrare le vittorie nelle guerre.
I primi fuochi artificiali non erano però colorati: l'arte della colorazione è infatti molto più recente. Fu l'introduzione, attorno al 1740, del cloruro di potassio nella miscela esplosiva a produrre le prime esplosioni luminose colorate. Iniziò allora l'epoca d'oro degli spettacoli pirotecnici. Non c'era avvenimento importante, riguardante per esempio le famiglie reali, o vittoria militare, o anche semplice festa popolare che facesse a meno dello spettacolo di fuochi artificiali.
Questi spettacoli sono ancora oggi preparati da artigiani del settore che fanno a gara per creare sempre nuovi effetti di luci colorati, suoni e scoppi. Varie famiglie di artigiani, in Italia e Germania soprattutto, si tramandano i segreti per la costruzione di fuochi sempre più complessi, colorati e dagli effetti strabilianti, in una tradizione che si rinnova a ogni generazione. Esistono anche gare internazionali dove si affrontano i migliori tecnici del settore.
I fuochi sono costituiti da varie cariche di polvere nera esplosiva stipata in contenitori tubolari di cartone e mista a sostanze come sali di bario, potassio, litio o altri metalli per gli effetti colorati: (molti metalli, a elevata temperatura emettono radiazioni colorate). La polvere che esplode, grazie a una spoletta o una miccia che la innesca, fornisce al proiettile la forza per levarsi dal suolo e portarsi in quota dove altre cariche, una o più, esploderanno in sequenza secondo quanto previsto dall'artigiano che l'ha confezionata. Per ottenere la colorazione del fuoco al momento dello scoppio, si aggiungono sostanze le più pure possibile e, quindi, abbastanza costose. Per esempio, per il color rosso porpora si aggiunge una mistura di rame e stronzio, per il verde si aggiunge bario e rame. Per essere lanciati in sicurezza e con precisione i fuochi vengono introdotti e innescati entro tubi metallici, chiamati mortai.
Esistono anche fuochi artificiali da terra, che non si devono levare in volo per scoppiare. Sono per esempio le girandole, che sfruttano la forza fornita dalla polvere da sparo per girare vorticosamente, o le fontane di luce (generalmente contenenti sali di magnesio), che semplicemente emettono a lungo luci di vari colori. Molto recentemente sono stati introdotti fuochi che, per arrivare in quota, utilizzano aria compressa e non polvere da sparo, e che sembra possano essere più precisamente indirizzati rispetto a quelli tradizionali.