In fisiologia, il drizzarsi di un organo erettile. È generalmente determinata dall’afflusso di sangue o altri liquidi in particolari cavità degli organi, che così s’inturgidiscono (per es., pene dei Mammiferi, bargigli e papille di uccelli, pesci ecc. ). In altri organi erettili, come ciuffi di penne, peli e simili, l’e. è invece causata dall’azione di muscoli che portano l’asse del pelo o della penna in posizione perpendicolare alla cute (per es., i musculi arrectores pilorum). Gli stimoli che determinano l’e. sono, a seconda dei casi, l’eccitazione sessuale, la collera, la paura, gli stimoli fisici (meccanici, termici) ecc. Lo stimolo nervoso può agire per il tramite di azioni ormonali, per es., scariche di adrenalina che determinano la contrazione dei muscoli dei peli.
In particolare, è l’atto fisiologico dell’inturgidirsi dell’asta o membro virile che rende possibile l’atto copulatorio. È il risultato di interazioni riflesse (contatto, stimoli visivi o rappresentazioni ideative) e consegue ad attiva dilatazione dei vasi sanguigni dell’asta (la quantità di sangue circolante nel pene in e. è circa 10 volte maggiore che nello stato di flaccidità); al meccanismo dell’e. concorre la contrazione dei muscoli ischiocavernosi con la compressione delle vene dorsali. Analogo comportamento si verifica negli organi erettili femminili (clitoride).
L’incapacita del maschio a ottenere e/o mantenere un e. adeguata per consentire un rapporto sessuale soddisfacente è definita disfunzione erettile. È una vera e propria patologia in grado di interferire con la qualità di vita del soggetto affetto, intaccando l’autostima e interferendo con un sano rapporto di coppia. I dati epidemiologici più recenti identificano la disfunzione erettile come una patologia età-dipendente e la mettono in rapporto con i più noti fattori di rischio cardiovascolare (dislipidemia, ipertensione ecc.), al punto da costituire essa stessa un sintomo sentinella di una patologia vascolare maggiore (cardiopatia ischemica ecc.). Altrettanto noto è il rapporto tra questa disfunzione e il diabete mellito dove l’esordio del problema sessuale è dipendente dalla durata della malattia di base e dal suo cattivo compenso metabolico. Altre condizioni correlate riguardano l’ipogonadismo, l’uso di farmaci in grado di interferire con la fisiologia dell’e. (disfunzione erettile iatrogena), il danno alle strutture nervose conseguente a chirurgia pelvica (prostatectomia radicale ecc.). La diagnosi deve considerare i dati anamnestici, lo studio dell’assetto metabolico e ormonale e la valutazione flussimetrica della vascolarizzazione peniena in condizioni dinamiche. Dal punto di vista terapeutico, accanto alle terapie intracavernose, si dispone oggi di specifici farmaci on demand della famiglia degli inibitori della fosfodiesterasi di tipo V (sildenafil, vardenafil e tadalafil), assumibili per via orale, un’ora prima del rapporto.