Nel diritto romano, l’emancipatio consiste nella rinuncia del paterfamilias alla potestas che esercita sopra un filiusfamilias, il quale diviene così sui iuris e paterfamilias a sua volta. Nel Medioevo, la pratica dell’e. è largamente diffusa; già presso i barbari si usava dividere il patrimonio domestico con i figli al momento in cui questi, raggiunta la pubertà, si separavano dalla famiglia. Quest’uso riaffiora nell’età comunale: accanto all’e. legale, che si compiva per dichiarazione del padre davanti al giudice o notaio, a volte accompagnata da forme di e. tacita, fu frequente l’e. detta appunto iuris germanici o per separatam oeconomiam, in quanto presumeva il distacco del figlio dalla famiglia quando questo si fosse sposato o conducesse vita materiale ed economica separata. L’e. non alterava le relazioni di parentela e quindi né i diritti ereditarî né gli obblighi reciproci, tra figli emancipati e padre, agli alimenti.
Nel diritto privato italiano, l’e. è un mezzo attraverso cui si attribuisce al minore, come tale incapace, la capacità d’agire limitatamente agli atti di ordinaria amministrazione, mentre per il compimento degli atti eccedenti l’ordinaria amministrazione è necessaria l’assistenza di un curatore, salve le necessarie autorizzazioni richieste dalla legge.
Nel linguaggio sociale e politico, il processo attraverso cui un popolo si libera da un sistema oppressivo, o una classe sociale si sottrae a una soggezione, a una situazione subalterna e ottiene il riconoscimento dei propri diritti. E. della donna Parificazione della donna all’uomo nei diritti civili e politici (ma anche, più generalmente, liberazione da quei pregiudizi e da quelle convenzioni che limitano la sua libertà e la sua autonomia). L’espressione ha acquisito con il tempo una connotazione politica moderata e il processo di e. è stato contrapposto a quello di liberazione. Mentre il primo sarebbe il conseguimento della parità dei diritti e delle opportunità, quello della liberazione consisterebbe nel tentativo da parte delle donne di affermare un’identità propria e non subordinata a quella maschile. La distinzione, tuttavia, rientra nel processo di mutamento della condizione femminile.