Fenomeno elettrocinetico osservato per la prima volta da F.F. Reuss (1809): consiste in un flusso di liquido attraverso i capillari di un diaframma poroso non conduttore e ha luogo quando si applica una differenza di potenziale a due elettrodi metallici immersi nelle due parti di liquido separate dal diaframma stesso. Il flusso, che innalza il livello di liquido da una parte del diaframma e lo deprime dall’altra, si arresta quando la differenza di livello così creata raggiunge un valore tale da dar luogo a un flusso di liquido uguale e contrario al flusso elettrosmotico. L’e. avviene a causa della formazione di un doppio strato elettrico al contatto fra liquido e solido cui è associato un potenziale (➔). La soluzione costituente il doppio strato non è elettricamente neutra in quanto, a causa dell’attrazione elettrostatica, contiene preferenzialmente ioni di segno opposto alla carica superficiale del solido: pertanto l’applicazione di un campo elettrico mette in movimento quella porzione del doppio strato che non è rigidamente vincolata al solido, determinando così il flusso di liquido che è caratteristico appunto dell’elettrosmosi. Il senso del flusso elettrosmotico dipende dal segno della carica superficiale del solido: se questo, per es., è caricato negativamente, i controioni del doppio strato sono positivi e il liquido si sposta verso l’elettrodo negativo. Il fenomeno è sfruttato praticamente per il drenaggio e prosciugamento di terreni imbevuti d’acqua: infiggendo nel terreno da drenare due elettrodi, tra i quali venga mantenuta una differenza di potenziale costante, l’acqua si sposta verso l’elettrodo negativo; se questo è collocato in un pozzo di drenaggio, l’acqua vi affluisce e può essere estratta.